Urtica dioica
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Ortica | ||||||||||||||||
![]() Urtica dioica |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Urtica dioica L. |
Urtica dioica o Ortica è la pianta "che anche il cieco riconosce" come diceva Bertoldo in Bertoldo Bertoldino e Cacasenno. Non necessiterebbe di descrizione data la sua notorietà, comunque è considerata una infestante che nei peli urticanti contiene una sostanza velenosa.
Può essere usata come alimento ed è voce comune che i germogli siano ottimi nei risotti o nei minestroni ma anche nelle frittate. Contiene vitamina C, azoto e ferro. Utilizzata come pianta medicinale anche dai Greci con proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche. Nel medioevo veniva utilizzata fresca per curare gotta e reumatismi con il veleno dei suoi aculei, pratica sconsigliabile perché può causare complicazioni.
Sempre nel medioevo veniva battuta e sfibrata per essere usata per tessere stoffe simili alla canapa o al lino.
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Per approfondire, vedi la voce Fibra tessile. |
[modifica] Morfologia
Alta fino a 200 cm predilige luoghi umidi e ricchi di azoto meglio se ombrosi. Foglie grandi ovate e opposte, lanceolate seghettate e acuminate. I fiori, raccolti in pannocchie lunghe e pendenti sono verdi. Fiorisce da maggio a ottobre.