Vittore di Fausania
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vittore di Fausiana fu il primo vescovo storico della diocesi gallurese. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, solo ad Olbia.
La località "Fausiana" o "Fausania", è legata alla storia di Olbia, distrutta dai Vandali verso il 455. In quella distruzione perirono gran parte dei cittadini; gli scampati si stabilirono nelle campagne vicine, nei pressi del fiume Pasana, dal quale si ritiene abbia preso il nome quella località, detta appunto Fausiana o Fausania o anche Phausania.
Che quella gente scampata avesse avuto prima vescovi nella città distrutta è certo perché papa Gregorio I ("san Gregorio Magno") in una sua lettera del giugno del 594 parla di "una consuetudine di ordinarvi un vescovo, ma questa consuetudine è cessata da lunghissimo tempo per le difficoltà dei tempi". La difficoltà accennata nella lettera si riferisce senz'altro allo sfollamento dovuto alla distruzione della città, e al nuovo insediamento formato nella località di Fausiana. A tale proposito il Papa esorta Gianuario, arcivescovo di Cagliari, a provvedere ad ordinare un nuovo pastore per quella chiesa. Viene eletto, appunto, Vittore, che si interessò vivamente alla conversione dei pagani e difese i membri dela sua comunità dalle ingiustizie che venivano commesse dai governatori bizantini. In una lettera dell'ottobre del 600, inviata dal Papa al preside della Sardegna, Spesindeo, si legge: "Poiché molti barbari e provinciali della Sardegna si affrettano ad abbracciare la fede cristiana con grande devozione, la vostra magnificenza si applichi con zelo in questa causa e concorra con impegno, insieme col nostro fratello e coepiscopo Vittore, nel convertire e battezzare quella gente" (Ep.XI, 12). In un'altra lettera dello stesso mese, il Papa esorta il prefetto d'Africa, Innocenzo ad estirpare le ingiustizie:
Vittore dunque appare ai devoti come un pastore zelante per il bene del suo popolo, ma anche padre premuroso, che corrispose pienamente alle aspettative del Papa, e lasciò un segno presso i fedeli. Al Santo è dedicata una chiesa campestre, nei pressi della città, l'unica della zona ad aver conservato pressoché intatta la tipologia originaria del XVII secolo.