Óscar Pereiro
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Óscar Pereiro Sio (Pontevedra, 3 agosto 1977) è un ciclista spagnolo.
[modifica] Biografia
Professionista dal 2000, inizia la carriera nella squadra spagnola Porta da Ravessa. Passa nel 2002 alla Phonak, e infine nel 2006 alla Illes Balears.
Ciclista forte in salita e nelle corse a tappe, arriva 3° al Giro di Svizzera del 2003 e 10° al Tour de France del 2004 e del 2005: in quest'ultimo vince il premio per la combattività.
Ma il risultato più sorprendente è la vittoria del Tour de France 2006, ottenuta grazie alla squalifica di Floyd Landis.
[modifica] Il Tour 2006
Al Tour del 2006 arriva dopo un'inizio stagione senza infamia e senza lode, e pare che le cose vadano addirittura peggio dell'anno precedente. Con un ritardo di 28 minuti e 31 secondi quando ormai più di metà Tour è superata (l'undicesima tappa, con cinque salite pirenaiche di cui quattro di prima categoria ed il terribile Colle del Tourmalet ad inizio corsa gli sarà fatale vedendolo in ritardo di 26 primi e 26 secondi sui migliori) non si può certo pensare in grande. Invece il corridore spagnolo azzecca la fuga giusta ed il gruppo, forse distratto, forse semplicemente poco impensierito da uomini di bassa classifica, lo lascia andare via.
Il gruppetto di fuggitivi (Jens Voigt, Sylvain Chavenal, Manuel Quinziato e appunto Oscar Pereiro) arriva al traguardo con un vantaggio superiore alla mezz'ora e Oscar Pereiro, secondo dietro il tedesco compagno di fuga alla fine di quella incredibile tappa, può consolarsi con i 12 secondi di abbuono e soprattutto con la conquista di una storica maglia gialla, con un minuto e mezzo di vantaggio sul favorito Floyd Landis. Maglia che terrà per sole due tappe e che gli verrà sottratta da Landis alla fine della 15° tappa.
Ma il Tour del 2006 non è ancora finito. La sedicesima tappa coincide con il giorno del calvario per il leader americano, ex gregario dell'altro statunitense Lance Armstrong: una crisi di sete colpisce l'americano, in difficoltà già sulle prime rampe, proprio sull'ultima salita a 10 km dalla vetta, La Toussuire (1705 metri di altitudine, 18,4 km di salita alla media del 6% di pendenza). Landis perde un minuto a chilometro: se ne accorgono subito tutti ed il primo a scattare è Carlos Sastre, corridore spagnolo che in questo tour avrebbe dovuto fare da gregario a Ivan Basso e che, dopo l'esclusione dell'italiano in seguito all'inchiesta spagnola sul doping, è diventato capitano del team CSC. L'amico di Pereiro (nonché suo cognato), buon scalatore, fa il ritmo in salita e l'unico che sembra resistergli, seppure con tutt'altra impostazione stilistica, è proprio Pereiro. Per la vittoria non c'è però niente da fare: l'eroe di giornata è infatti il danese Mickael Rasmussen, della Rabobank, partito in fuga solitaria poco dopo la partenza e arrivato al traguardo trionfante dopo una cavalcata di 176 chilometri che gli garantiscono la conquista della speciale classifica dei gran premi della montagna contraddistinta dalla maglia a pois. Landis arriverà con oltre dieci minuti di ritardo da Rasmussen e con più di 8 minuti da quelli che ormai sembrano essere i più accreditati per la vittoria finale: Carlos Sastre e Pereiro, i due amici spagnoli e cognati, vere sorprese del Tour 2006, che hanno retto finora sulle dure Alpi.
C'è ancora Andreas Kloden dietro di loro, ma il tedesco non sembra poterli impensierire. Anche perché prima della cronometro c'è ancora una tappa di montagna, terreno congeniale a Sastre ed a Pereiro, più che al corridore della T-Mobile, che potrebbe giocarsela nell'ultima cronometro.
Il Tour delle sorprese però non finisce mai. Il giorno dopo, 17° tappa, Floyd Landis parte per quella che è forse la più bella impresa del ciclismo contemporaneo. L'americano, capitano della Phonak, guadagnerà minuti su minuti arrivando al traguardo con 5 minuti e mezzo su Sastre, che dimostra di essere il corridore migliore per costanza di rendimento in questo Tour, e più di 7 minuti su Pereiro: non è abbastanza per riprendersi la maglia gialla, ma alla cronometro di sabato (la 19° tappa di quel tour) l'uomo da battere è lui.
Il giorno della cronometro, Landis parte fortissimo e già a metà cronometro ha recuperato i 30 secondi che lo dividevano da Pereiro. Nel frattempo Sastre perde vistosamente da tutti, anche da Kloden, che, con un'ottima prestazione alla cronometro (arriverà secondo, battuto solo dallo specialista Serhiy Honchar, ancora una volta leader di una gara contro il tempo) lo scalzerà dal podio di Parigi al terzo posto. Landis ormai combatte solo contro se stesso. Non può perdere, e così è: Pereiro cede ancora e alla fine la maglia gialla ancora una volta (dopo le sette affermazioni di Lance Armstrong e le tre di Greg Lemond) prende il volo per l'America.
Ma 2 controlli antidoping incastrano lo statunitense (rilevate concentrazioni anomale di testosterone proprio dopo la 17° tappa); la maglia gialla finisce così nelle mani dello spagnolo, 11 anni dopo l'ultimo trionfo iberico da parte di Indurain.
[modifica] Piazzamenti al Tour de France
- Tour de France 2004 : 10° della classifica generale
- Tour de France 2005 : 10° della classifica generale, vincitore di una tappa.
- Tour de France 2006 : 2° della classifica generale, ma comunque vincitore del Tour.
Predecessore: | Vincitore del Tour de France | Successore: |
---|---|---|
Lance Armstrong | Óscar Pereiro | - |
2005 | 2006 | - |