Discussioni utente:85.18.136.103
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[modifica] Homo erectus
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«Attendevo impazientemente che tu facessi questa “scoperta”. İl “Ragazzo di Turkana” a cui ti riferisci, e la cui struttura scheletrica eretta non si differenzia da quella dell'uomo moderno, ha da subito fatto sorgere atroci dubbi ai ricercatori. Ricordo lo statunitense Alan Walker, che affermò di dubitare che "un normale patologo potesse distinguere la differenza tra lo scheletro fossile e quello di un uomo moderno” così come l’evoluzionista Richard Leakey, nota che la differenza tra l'Homo erectus e l'uomo moderno è pari ad una variazione di razza.»
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Questa è forse l'opinione di Walker, ma la maggioranza degli studiosi non la pensa così. Bisognerebbe convincere anche loro prima di fare deduzioni così importanti (mi dai un riferimento su dove Leakey avrebbe fatto questa affermazione?).
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«Vi è, d'altra parte, un'enorme vuoto tra l'Homo erectus, che è considerata una razza umana, e le scimmie che lo precedettero nello scenario dell'evoluzione umana (Australopithecus, Homo abilis, Homo Rudolfensis). Ne consegue che i primi uomini apparvero nelle testimonianze fossili improvvisamente e direttamente, escludendo ogni concatenazione evolutiva.»
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Scusa, ma non puoi mettere assieme tra le "scimmie", come le chiami tu, Australopithecus e Homo habilis o H. rudolfensis, che sono ominidi con diversi gradi di differenza morfologica rispetto all'uomo moderno, e che proprio per questo colmano (parzialmente, i fossili sono incompleti) quello che tu chiami un "enorme vuoto".
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«Quindi rappresentano l'Homo erectus, come una creatura per metà scimmia, così come nelle ricostruzioni, persistono tenacemente nell'attribuirvi tratti scimmieschi. D'altra parte, in tali immagini, scimmie quali l'Australopithecus o l'Homo habilis vengono umanizzate.»
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È vero, le ricostruzioni popolari (ed anche quelle scientifiche, a volte) riflettono un pregiudizio che semplifica la transizione. Ti vorrei ricordare però che questo pregiudizio è stato onestamente affrontato e riconosciuto da un evoluzionista convinto come Stephen J. Gould in diversi dei suoi saggi divulgativi.
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«Prendi uno scheletro di aborigeno e quello di un pigmeo, e stabilisci quale dei due sia il progenitore dell’altro, ed in quanto tempo il primo scheletro si sia trasformato nell’altro, questa è la “scienza” dell’evoluzione...»
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Non è così semplice, la derivazione si basa anche su altre osservazioni, ad esempio sulla posizione relativa negli strati. Resta vero che le ricostruzioni sono soggette ad un errore dovuto alla incompletezza della documentazione, ma se è vero che non si può avere una certezza della storia ricostruita, è ancor più vero che non si può far affidamento su ricostruzioni che non tengono conto della (pur scarsa) documentazione. Mi spiace, la presunta "improvvisa comparsa" dell'uomo è ancor meno plausibile della storia della transizione dai primati. Sei ovviamente libero di pensarla diversamente, ma se vuoi convincere gli scienziati qualche prova la devi fornire. Ciao. -- Pace64 Discutiamone 09:32, 5 mar 2007 (CET)
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