Alburnus alburnus
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Alborella | ||||||||||||||
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Alburnus alburnus De Filippi, 1814 |
Conosciuto comunemente come Alborella, Alburnus alburnus è un pesce d'acqua dolce della famiglia dei Ciprinidi, diffuso in tutta la penisola soprattutto nei grande laghi e nei fiumi a corrente lenta, è assente nelle isole.
[modifica] Biologia
L'alborella ha testa e occhi grandi, con corpo allungato e muscoloso, pinne trasparenti e livrea grigio-azzurra con riflessi metallici. Ha dieta onnivora, si ciba di insetti e larve ma anche di zooplankton e vegetali.
La riproduzione avviene da maggio; dopo l'accoppiamento la femmina depone migliaia di piccole uova (circa 250.000 unità per kg di peso) nei bassi fondali. La schiusa avviene in 4-5 giorni.
Vive in grossi banchi con migliaia di individui. l
[modifica] Pesca
Lungo al massimo una quindicina di centimetri, l'alborella è un pesce molto apprezzato dai pescatori sportivi per l'abbondanza delle sue catture e, in alcune località del Nord Italia, gode anche di una certa importanza commerciale, essendo un ottimo pesce da "frittura". Tuttavia, l'abbondante presenza di questo pesce può essere a volte indesiderata per il pescatore in cerca di pesci più grandi, poiché le alborelle tendono a cibarsi, sminuzzandole, delle esche riservate ai cavedani e ai barbi, che frequentano lo stesso habitat.
Viene utilizzata come esca viva per la pesca del pesce persico, del luccio e della trota.
[modifica] Altri usi
Dalle sue scaglie molto lucenti, in certe località del Nord Italia, si ricavano cristalli di guanina per la fabbricazione di perline ornamentali.