Aribanno
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Nell'ordinamento del Regno dei Franchi e, successivamente, dell'Impero Carolingio, l'aribanno, anche detto eribanno (in latino heribannum), era la chiamata alle armi di tutti i sudditi possidenti. Il termine, letterealmente, indica l'impartizione di un comando (banno) a tutti gli uomini liberi (arimanni), ovvero all'intero popolo germanico. Per comprendere quest'istituzione, infatti, non si può prescindere dall'essenza delle popolazioni germaniche, genti guerriere nelle quali l'importanza di un individuo all'interno della collettività si misurava dalle sua attitudini belliche ed il conflitto era inteso come uno sforzo che impegnava l'intera comunità maschile, fatta eccezione dei vecchi, dei bambini e degli schiavi. Col passare del tempo e, in special modo, dopo il rinnovamento dell'esercito franco avvenuto sotto Carlomagno e l'imposizione del sistema feudale, l'impegno militare fu richiesto quasi esclusivamente vassalli, ovvero a coloro che avevano stretto col sovrano un patto di fedeltà, mentre gli altri uomini liberi furono esentati dal grosso degli obblighi.
Successivamente, il termine aribanno venne ad indicare la multa combinata a coloro che non si presentavano alla chiamata generale alle armi.
Nel Regno di Francia, durante tutto il Medioevo, si conservò la tradizione della mobilitazione generale, conosciuta come arrière-ban.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
P.Contamine La guerra nel Medioevo - Bologna, Il Mulino, 1986
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