Arte pubblica
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Con la denominazione di arte pubblica (in inglese, Public Art) si indica una specifica modalità di presentazione e fruizione dell’arte che entra nel tessuto sociale e nella struttura urbana della città.
Portare l’arte sul territorio pubblico rappresenta l’occasione di far uscire la creatività dai luoghi ad essa deputati, di porla a stretto contatto con un pubblico ampio e allo stesso tempo di caratterizzare o rivalutare l’ambiente cittadino.
Le opere sono pensate appositamente per il luogo, ossia sono site-specific, e non sono staccate da esso da alcun piedestallo: l’arte pubblica inizia infatti ad essere realizzata a partire dagli anni Settanta, nel momento della crisi della concezione urbanistica moderna, e si allontana dall’idea di monumento in quanto ha fini comunicativi e mai celebrativi.
Un esempio è "Ago, filo e nodo" di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen in piazza Luigi Cadorna a Milano, un enorme ago conficcato nella pavimentazione della piazza. Gli artisti italiani che hanno realizzato opere d’arte pubblica sono Mario Merz, Mimmo Paladino e Mauro Staccioli, Vito Acconci e Giulio Paolini; tra i giovani, tra i più attivi in questo ambito sono Maurizio Cattelan, Loris Cecchini, Stefano Cagol e il gruppo Stalker e molti altri.