Arum italicum
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Arum italicum | ||||||||||||||
![]() “Arum italicum" |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Arum italicum P. Mill. |
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Nomi comuni | ||||||||||||||
Piantaggine |
L' Arum italicum è una pianta erbacea perenne e spontanea. Cresce preferibilmente in boschi ombrosi e umidi. Tutta la pianta è velenosa solo il contatto con la pelle provoca delle vesciche. Si sono verificati casi di avvelenamento mortale in bambini attratti dalle sue bacche rosse. Il componente velenoso è simile all'acido cianidrico che però scompare con la cottura infatti in tempi di carestia le popolazioni contadine lo mangiavano dopo averlo cotto.
[modifica] Nomi comuni
- Gigaro, Pan di serpe
[modifica] Morfologia
È provvisto di un robusto rizoma tuberoso e di grandi foglie sagittate. La lamina fogliare è portata da un lungo picciolo verde o tendente al rossiccio. Fiorisce in aprile e maggio. I fiori sono riuniti in uno spadice, la tipica infiorescenza della famiglia delle Araceae. Lo spadice è parzialmente avvolto da una spata di color verde pallido. I frutti sono delle bacche, di color bianco-avorio nelle fasi iniziali di maturazione, quando ancora sono avvolte dalla spata. La successiva maturazione comprende una fase di inverdimento, a cui segue la transizione verso il giallo e poi al rosso. Le bacche si trovano riunite in spighe. La presenza di uno stadio di maturazione giallo differenzia questa specie dall'affine Arum maculatum.
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