Autoesame della mammella
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L'autoesame della mammella è una tecnica diagnostica utilizzata per rivelare la presenza di eventuali tumori della mammella. Questo esame è consigliato a tutte le donne di età superiore ai 30 anni, sono sufficienti una decina di minuti ogni mese e la sua corretta esecuzione può essere appresa dal medico o da altra persona esperta. È consigliabile apprendere la tecnica da una persona già esperta oppure dal proprio medico.
[modifica] Esame visivo
Il periodo corretto per l'esecuzione dell'esame è l'inizio delle mestruazioni. La donna si deve posizionare di fronte ad uno specchio in un ambiente ben illuminato col busto ben eretto e le braccia lungo i fianchi. La prima verifica consiste nel valutare eventuali variazioni di forma e volume delle mammelle rispetto al mese precedente, la comparsa di arrossamenti superficiali, piccoli infossamenti o retrazioni. Occorre prestar maggiore attenzione nell'esaminare il capezzolo e l'areola mammaria.
Una volta alzate le braccia, si procederà con l'esame del quadrante inferiore e del solco sottomammario. Portando le mani sui fianchi e premendo con formza, si mettono in contrazione i muscoli pettorali che permettono di rilevare anomalie nella forma.
[modifica] Autopalpazione
L'autopalpazione va iniziata dall'esame delle fossette sopraclavicolari e dalle cavità ascellari, alla ricerca di eventuali ghiandole ingrossate.
Le fossette sopraclavicolari vanno esplorate con l'aiuto dei polpastrelli dell'indice e del medio della mano del lato opposto, avendo cura di tenere il braccio del lato esplorato pendente lungo il fianco.
Il cavo ascellare va esplorato flettendo il braccio sull'avambraccio, poggiandolo su un piano, a formare un angolo retto rispetto al tronco. I muscoli che delimitano la cavità ascellare non devono essere in tensione. L'esplorazione viene eseguita con le dita della mano opposta.
L'esplorazione manuale della mammella si esegue in posizione supina, mettendo un piccolo cuscino sotto la spalla corrispondente alla mammella. Il braccio dello stesso lato deve essere piegato al di sotto della testa. L'autopalpazione deve essere leggera, praticata a partire dai margini (cavo ascellare, sterno, clavicole e solco sottomammario) verso il centro (il capezzolo). L'autopalpazione può essere eseguita con le mani leggermente insaponate per renderla più fluida.
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