Bartolomeo Manfredi
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Il pittore Bartolomeo Manfredi nacque ad Ostiano (oggi provincia di Cremona ma all'epoca nel Ducato di Mantova) nell'agosto 1582 e morì a Roma il 12 dicembre 1622 .
Fu allievo di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, un pittore tardomanierista molto attivo alla fine del XVI secolo.
Appartiene alla corrente dei pittori caravaggeschi della prima ora , a cui aderirono quei pittori che conobbero il Caravaggio a Roma quando era ancora in vita e impressionati dal suo stile naturalista ne imitarono i modi in maniera piuttosto superficiale ma incontrando i gusti della committenza del tempo , almeno fino al secondo decennio del XVII secolo , tra questi c’erano : Cecco del Caravaggio , Carlo Saraceni e lo Spadarino . Lo stile di Manfredi, che imitava le scene di “genere” di Caravaggio , soprattutto immagini di musici , soldati e frequentatori d’osteria, fu definito dallo storico e pittore Joachim von Sandrart “Manfrediana Methodus” nel libro del 1675 “Accademia tedesca di architettura, scultura e pittura” nel quale la figura di Manfredi era associata ad altri pittori di origine nordica come Valentin de Boulogne , Nicolas Régnier , Nicolas Tournier e Dirk van Baburen a cui bisogna aggiungere artisti frequentatori della sua bottega come Gerrit van Hontorst e Gerard Seghers .
Una delle sue opere più famose e rappresentative è “La stanza delle guardie “ della Gemaeldegalerie di Dresda del 1615 - 1620 ca.
Sulla fortuna critica di Bartolomeo Manfredi e sulla sua considerazione hanno influito negativamente alcuni luoghi comuni; ad esempio fu a lungo considerato un falsificatore delle opere di Caravaggio, invece grazie a studi più recenti, e nuove attribuzioni è stata rivalutato , riconoscendogli un ruolo importante nella diffusione del caravaggismo e soprattutto la capacità ambientare le storie sacre in una atmosfera naturalistica e contemporanea.
Il suo dipinto più famoso è “Il Concerto” ( 1610 - 1620 ) della Galleria degli Uffizi , opera tipica dello stile manfrediano, mostra un gruppo di personaggi intenti a suonare gli strumenti attorno ad un tavolo , il fondo scuro e la luce radente concentrano l’illuminazione sulle due figure di musicisti in primo piano e in particolare sulla veste del giovane che suona la viola sulla sinistra con il gomito piegato che sembra sporgere oltre il piano visivo del quadro, mentre l’oscurità fa intravedere appena i profili degli altri personaggi., si nota come le soluzioni compositive della pittura del Merisi a partire da quelle della cappella Contarelli in San Luigi dei francesi siano riprese in maniera piuttosto fedele.
Il “Marte e Cupido” dell’ Art Institute di Chicago del 1605 - 1610 invece presenta una inedita soluzione compositiva nelle figure disposte a triangolo e legate da movimenti agitati e concentrici e differisce nella sostanza della pittura caravaggesca per i colori accesi e smaltati, dai contrasti decisi, come nel particolare della fascia blu sul corpo di Amore e nelle superfici levigate dei corpi.