Blastocisti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La blastula di mammifero o blastocisti è costituita da da un trofoblasto che forma parte della placenta e una massa cellulare interna (CIM) che si sviluppa formando l'embrione.
La blastula umana è un aggregato di cellule derivate dalla divisione mitotica dello zigote che diventa prima morula e poi blastula.
Nel suo stadio avanzato (intorno al 6°-7° giorno di vita del concepito) presenta tre parti distinte:
- La "massa cellulare interna" o "embrioblasto" o "nodo embrionale" costituita dalle cellule che formeranno i tre foglietti dell'embrione. Essa è attaccata al trofoblasto.
- Il "blastocele" è una cavità ricolma di liquido che assieme all'embrioblasto è contenuta nel trofoblasto.
- Il "trofoblasto" è una sfera formata da cellule che delimita il territorio della blastula. Circonda il blastocele e a una stremità vi è adeso.
Attorno all'ottavo giorno in una situazione non anomala raggiunge la parete dell'endometrio e qui vi si impianta grazie al trofoblasto.
Seguono vari stadi dello sviluppo della blastula che pian piano viene inglobata nella parete uterina, verso la quale affluisce glicogeno per nutrire il concepito, che prende il nome di "decidua gravidica".
Nei giorni successivi (fino al 15°) si sviluppa in modo consistente il trofoblasto, invece la massa cellulare interna subisce soltanto la differenziazione in ectoderma e endoderma.
Dal trofoblasto derivano subito il sacco vitellino primitivo e la membrana di Heuser che lo racchiude; la cavità amniotica; il sincizio derivato dalla fusione di cellule trofoblastiche e che produce l'ormone HCG (human chorionic gonadotropin - gonadotropina corionica umana), al cui interno si sviluppa un abbozzo di circolazione per nutrire il concepito.
Successivamente si forma anche uno strato chiamato mesoderma extraembrionale