Discussione:Carlo Gariglio
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Carlo Gariglio (Torino, 7 febbraio 1964). Uomo politico, segretario nazionale del Movimento Fascismo e Libertà dal 2001.
La proposta di pubblicazione che sottopongo è dettata dalla volontà di voler far conoscere, a chi legge la biografia di questo soggetto, la realtà del soggetto stesso. Per quanto possano essere vere alcune parti, molte altre sono state nascoste volutamente da chi ha pubblicato una biografia dai contenuti estremamente lacunosi. Gariglio Carlo vanta una dirigenza di dubbia provenienza, anche se, tale dubbio, non è stato messo in discussione a livello legale, mentre lo è stato a livello poltico. Stessa cosa dicasi per Alberto Mazzer, suo vicesegretario. Anch'egli, con manovre degne dei più scaltri politici, ha acquisito senza alcuna autorità cariche la cui validità è stata spesso messa in forte discussione. Leggendo quanto è stato scritto sulla biografia del Gariglio proporrei, prima di tutto, di togliere quel "clamoroso", relativo all'8,5% di voti ottenuti in quanto tale percentuale non sembra avere nulla di così eclatante, tanto più se si considera il fatto che il Gariglio si è presentato in una lista civica. Continuando nella lettura si evince il primo macroscopico "buco nero". Non si capisce chi, nel 1998, gli abbia conferito la carica di vice segretario, visto che il segretario nazionale, Giorgio Pisanò, era morto nel 1997 senza nominarlo a tale incarico. Né si comprende se è stato lui l'autore delle legittimazioni ottenute dalla Magistratura. Per fare luce sul "buco nero" di quel periodo, (scavato maldestramente dall’autore della biografia), va detto che Gariglio Carlo venne eletto vicesegretario dal neoeletto segretario nazionale del MFL, sig. Giuseppe Martorana, il quale si prese la briga e l'onere di difendere il movimento dalla brama di alcune "schegge impazzite" che tentavano di appropriarsi sia delle cariche che dell’autorità politica del MFL. In questo contesto il Gariglio non compare in alcuna circostanza, né si prodiga a difendere la sua carica e quella degli altri dirigenti. Rimane semplicemente a guardare, tanto è vero che le ordinanze emesse dalla Magistratura di Milano sono tutte indirizzate al Sig. Martorana quale autore della presentazione di ben nove provvedimenti d'urgenza, le cui ordinanze saranno tutte in suo favore. Ma, oltre a questa prima strana mancanza di memoria, ne vanno annoverate altre due da parte del Gariglio. Entrambe riguardano il suo certificato penale. In data 5/5/1993 è condannato dal Tribunale di Asti per alterazione di valori di bollo e nel 2/12/1994 è condannato dal tribunale di Torino per emissione di assegni a vuoto. Tali situazioni penali deteriorano la sua immagine di personaggio pubblico e politico lasciando un segno morale inequivocabile sulla natura del soggetto in questione. Tornando alla sua carica di vice segretario, di cui si ricorda l’acquisizione grazie alla nomina concessagli dal sig. Martorana, il Gariglio si candida per le elezioni amministrative nel comune di Dusino S. Michele dove ottiene le glorie e i voti che ha ostentato. In questo "osanna" alle sue grandi doti omette, però, di dire che la sua carica è stata il frutto del lavoro di diverse persone tra le quali è da annoverare lo stesso segretario nazionale. Quest'ultimo, infatti, oltre a presentarsi in prima persona all'interno della lista di quel comune, (mettendo il proprio cognome agli ultimi posti al fine di favorire la candidatura del suo vice), porta altre persone residenti in altri luoghi pur di completare l'elenco dei nominativi occorrenti. Gariglio Carlo, quindi, viene eletto grazie agli sforzi della dirigenza e dei militanti che si sono offerti per fargli ottenere la carica di consigliere comunale. Altra "svista" nella biografia del Gariglio è da sottolinearsi alla data del 2001. L'allora segretario nazionale, sig. Martorana, si dimette per motivi personali che nulla hanno a che vedere con il movimento o con i militanti, (in seguito, le dimissioni volontarie del sig. Martorana verranno contrabbandate dal Gariglio come “allontanamento”, termine con il quale tenterà di gettare ombre e dubbi sull’uscente segretario) Contestualmente alle dimissioni il sig. Martorana designa il Gariglio quale segretario nazionale pro tempore affinché organizzi il congresso nazionale straordinario nei modi previsti dalla legge, (visto che lo statuto è carente sotto ogni aspetto circa le esatte modalità da attuare per indire i congressi). Mesi prima dell'indizione di tale congresso, però, il soggetto in questione tempesta i forum con varie e-mails con le quali comunica trionfante la sua prossima carica a segretario nazionale. Nel dicembre del 2001 il congresso viene indetto senza alcun rispetto delle regole indicate dal codice civile e senza invitare tutti gli aventi diritto. Alla richiesta di presentare le dovute ricevute delle raccomandate spedite agli aventi diritto, il Ganglio si rifiuta e si fa eleggere dai pochi invitati alla carica che tutt’ora detiene in maniera, se non arbitraria, quanto meno dubbiosa. Un’altra peculiarità del “l’uomo politico” astigiano sta anche nel rinfacciare agli altri connivenze politiche che egli stesso ha per primo avute, quando queste erano nel suo interesse. Prima del congresso, (chiamato in seguito congresso-farsa per via delle innumerevoli illiceità commesse), il Gariglio avrà contatti diretti e personali con Pino Rauti, (allora segretario nazionale del M.S.F.T.) per far candidare il sig. Martorana nelle liste di quel movimento. In cambio egli pretenderà l’inserimento del suo nominativo nelle liste dello stesso movimento per ottenere benefici politici fuori dal contesto della sua carica, (i cui scopi verranno chiaramente a galla con il congresso farsa tenutosi nel dicembre del 2001). Il Gariglio non ottiene quanto vorrebbe, mentre il sig. Martorana viene candidato nelle liste per il senato ottenendo un buon numero di voti ma non sufficienti per essere eletto. Nel 2006 il Gariglio rivolgerà parole offensive e diffamatorie nei confronti del sig. Martorana per sottolineare la sua presenza tra i federali del MSFT della regione Puglia, dimenticando i suoi giochi politici compiuti nel 2001. Non servirà né la pazienza, né la dura reazione da parte di chi viene attaccato per fargli capire che, oggi come allora, la presenza del sig. Martorana in quel movimento è dettato da un interesse politico che si avvicina più al movimento che ora dirige (Nuovo Ordine Nazionale) che al MSFT stesso. Dovrà essere presentata una denuncia querela nei confronti del Gariglio per fargli comprendere la sua mancanza di onestà e serietà non solo in campo politico. Un’altra carenza, anche se in questo caso si tratta di una vera e propria menzogna, si evince circa la sua presunta carica a vice segretario della CULTA. Il segretario nazionale di tale organizzazione è stato ed è tutt’ora il sig. Angelo Faccia contro il quale si sono scagliati con una violenza inaudita e incontrollata non solo lo stesso Gariglio, ma anche il suo vice, Alberto Mazzer. Come se non bastasse è stata fatta, da parte dei due dirigenti, una vera e propria opera di incitamento e di provocazione nei confronti del sig. Faccia, persona di oltre 80 anni ed ex combattente della R.S.I.. L’ottuagenario reduce avrebbe voluto cercare di redimere la situazione presentandosi all’invito che gli era stato fatto dal Gariglio e associati. Ma avendo letto pochi giorni prima della sua presenza alcune email che recavano non solo ingiurie e offese personali ma anche vere e proprie minacce fisiche scritte da alcuni militanti del MFL e sostenute dalla dirigenza in questione, ha pensato bene di riferire la cosa alle autorità competenti le quali, a tutt’oggi, stanno indagando sull’accaduto. In totale assenza del primo dirigente della CULTA, il Gariglio, insieme al suo vice si sono autonominati rispettivamente vice e segretario dell’associazione. Le modalità diaboliche messe in atto dal Gariglio e dal suo gruppo sono state denunciate alla Procura della Repubblica dal sig. Angelo Faccia ed, in più, il reduce di Salò ha promosso una causa civile per chiarire la vera posizione dei due dirigenti del MFL. Infine, come ciliegina sulla torta da collocare sulla “abilità” politica del personaggio qui descritto, va detto che molti dei periodici citati sui quali dice di aver scritto, ad oggi, non gli concedono una sola riga di spazio per evitare denunce per diffamazione e aspre critiche di chi legge. Gli autori di diversi libri menzionati, per i quali è vero che ha scritto delle recensioni, lo hanno poi denunciato, nel corso degli anni per diffamazione, ingiurie e minacce. Il libro “Toghe e Forchette” ad esempio è stato scritto dall’avv. Edoardo Longo e pubblicato in prima edizione dalla casa editrice Littoria, il cui editore è il sig. Giuseppe Martorana. Le diatribe innescatesi tra l’avv. Longo ed il Gariglio hanno portato il primo a sporgere denuncia nei confronti del secondo. Il Gariglio, probabilmente eroso dalla rabbia e dal rancore ha aspettato la prima occasione propizia per infangare il nome dell’avv Longo e, visto che c’erà, non ha esitato a tirare in ballo anche i nomi di altre persone e testate giornalistiche che poco, se non nulla, c’entravano con i fatti. Infatti, quando è stato chiamato come testimone dagli ispettori della DIGOS a proposito di una vertenza legale insorta tra l’autore del libro “Toghe e forchette” e terze persone, il Gariglio ha dichiarato e sottoscritto sui verbali redatti dagli ispettori della polizia una serie di menzogne ed inesattezze che ora sono al vaglio della magistratura e per le quali, i citati, chiederanno il conto. Per essere più chiari a proposito degli spazi giornalistici non più concessi al segretario del MFL, il Gariglio è stato bandito dalle testate: Il Popolo d’Italia (che tra l’altro ha cercato di impossessarsi maldestramente), Rinascita, Costruire e La Verità. Per quanto riguarda il giornale “Costruire” il cui direttore ed editore era il sig. Giuseppe Martorana, il Gariglio è stato condannato per diffamazione nei confronti di Paolo Pisanò, Letizia Perale e Angelo Silvi. Il sig. Martorana, anch’egli indagato per lo stesso reato a causa di un altro articolo pubblicato sullo stesso giornale, ma per il quale è stato prosciolto con formula piena, è stato condannato per la “disattenzione” avuta per l’articolo che ha incriminato il Gariglio. Per tale reato sia il Gariglio che il Martorana si sono trovati a dover risarcire i tre diffamati con 5 milioni di vecchie lire ciascuno. Il Pisanò ha portato avanti per vie legali la sua richiesta di risarcimento arrivando al punto di far iscrivere ipoteca giudiziaria su alcuni beni del sig. Martorana. Il Gariglio non ha avuto alcuna preoccupazione in merito a tale vicenda. Essendo un nulla tenente e nulla facente non ha sentito l’onere e l’impegno di difendere la sua moralità e la sua dignità. La biografia di questo personaggio, dalla quale si possono trarre solo lodi e onorificenze, finisce citando l’anno 2005. Ma in tale data, tanto per cambiare, il Gariglio omette di citare il lavoro nel quale riesce meglio, l’incitamento e l’aizzamento dei suoi iscritti nei confronti di tutti coloro che egli ritiene essere i suoi nemici. Nel 2005 questo personaggio si fa sequestrate dalla procura della repubblica di Pordenone ed Asti ben due siti politici intestati al MFL. I motivi del sequestro non hanno nulla a che vedere con le strategie politiche o con le leggi liberticide antifasciste. Il mandato della magistratura si basa sull’individuazione di intere pagine altamente offensive e diffamatorie scritte sul conto dell’avv. Edoardo Longo e dell’editore di “Ciao Europa” Antonino Amato. Nessuno, prima del Gariglio, era riuscito a farsi sequestrare in un colpo solo due siti politici per meri motivi personali. Usando i militanti come aveva usato i siti, indice poi un banchetto - volantinaggio farsa sotto casa dell’ex segretario nazionale del MFL sig. Giuseppe Martorana. Quest’ultimo leggendo le email con le quali diversi iscritti si scambiavano informazioni su come organizzarsi per l’eroico gesto coadiuvato e diretto dal Gariglio, nota forti derisioni, sarcasmo e velate minacce, per cui è costretto ad avvisare la DIGOS di Milano di quanto si sta premeditando. Questa interviene facendo spostate di qualche centinaio di metri il banchetto – volantinaggio farsa e mettendo in campo un numero di poliziotti maggiore dei militanti intervenuti al richiamo del Gariglio. In seguito, uno dei militanti verrà denunciato dal sig. Martorana per aver oltrepassato il limite della tollerabilità. Oltre al banchetto volantinaggio farsa, infatti, nei mesi a venire un militante milanese legato al Gariglio minaccia fisicamente il sig. Martorana. Le minacce vengono scritte pubblicamente, sia con email dirette a più persone, sia all’interno dei forum di discussione. Pertanto esse vengono lette da decine e decine di utenti, compreso il Gariglio. Quest’ultimo, invece di sedare gli animi e di condannare l’esaltazione del suo militante tace, concedendo al suo iscritto quel silenzio assenso di cui ora deve risponderne oggettivamente. Stessa cosa capiterà in seguito ad un altro suo militante strettamente legato alla dirigenza che arriva a minacciare con il piombo il sig. Martorana ed il sig. Angelo Faccia per aver sostenuto tesi politiche contrarie a quelle esternate dal Gariglio. Il segretario nazionale del MFL, compie un gesto ancora peggiore rispetto al primo caso appena citato. Non rimane silenzioso ma, ad una osservazione indignata di un lettore, egli risponde che le minacce di piombo fatte dal suo militante potevano, probabilmente, essere state dirette ai funzionari del Ministero dell’Interno in quanto, secondo la metrica dell “uomo politico” del MFL questi, alla recente presentazione del simbolo del movimento si sarebbero comportati come dei “degni mafiosi stile Totò Riina” per averlo ricusato. Non finisce qui. Sempre nello stesso anno il Gariglio è costretto a patteggiare una condanna per diffamazione ed ingiurie nei confronti del sig. Martorana. Verrà condannato al pagamento di 1400 euro con il beneficio della non menzione sul suo certificato penale. Attualmente il Gariglio conta un numero impressionante di denunce querele presentate in diverse procure d’Italia i cui reati contestati vanno dalla diffamazione alle ingiurie per finire, forse, alle minacce. La sua incapacità politica, ma soprattutto la sua rabbia contro tutto e tutti ha portato alcuni dei suoi militanti ad essere denunciati per gli stessi reati. La Digos di Torino, Asti, Perugia, Milano, Pordenone, (sperando di non averne lasciate indietro qualcuna), hanno ricevuto diverse segnalazioni circa i metodi poco legali e ancor meno civili compiuti dal Gariglio. In generale Gariglio Carlo è, ha detta di diverse persone, un personaggio indegno di rappresentare qualsiasi ideale politico, men che meno quello fascista. La sua innata capacità all’istigazione e alla provocazione hanno spesso creato situazioni di disagio nei confronti di molti militanti i quali, delusi ed amareggiati ( per non dire schifati e indignati) sono usciti dal movimento ritenendo il Gariglio incapace di rappresentare persino una semplice associazione bocciofila. I reati commessi nel 1993 e 1994 lo hanno segnato sin dall’inizio e l’indole non è cambiata. Infatti, a richiesta di alcuni suoi militanti, (sempre nel 2005), di presentare un bilancio delle entrate e delle uscite del MFL, questi, al posto di ricevere le dovute risposte, hanno avuto insulti e offese degne di uno scaricatore di porto. Per tali atteggiamenti, assurdi e indegni per un segretario nazionale, i militanti che avevano richiesto una semplice e dovuta documentazione si sono allontanati dal MFL. Per gli stessi atteggiamenti, causati da diversi motivi legati sempre ai modi incivili apolitici e decisamente provocatori del Gariglio, altri militanti e dirigenti si sono allontanati per non avere più nulla a che fare con questo personaggio. Ad oggi la dirigenza è composta dal Gariglio e dal Mazzer e i militanti possono contarsi sulla punta delle dita di una mano. Pertanto le “doti politiche” che vengono attribuite al Gariglio sono inesistenti o, se esistono, sono dirette a destabilizzare e distruggere l’associazione che indegnamente dirige. Terminando, al fine di sottolineare la sua brama di emergere e le sue smanie di protagonismo, va sottolineato il fatto che nelle attuali elezioni politiche, (2006), pur di essere presente nel contesto dei partiti da eleggere, ha svuotato e cancellato il simbolo che rappresenta da anni l’MFL. Ha lasciato che venisse cancellata la parola “fascismo” dal nome del movimento ed ha lasciato oscurare il fascio che lo contraddistingue. L’aborto così creato è composto da un’ascia e dalla parola “e Libertà”. In parole povere il Gariglio, con le sue “doti politiche”, ha fondato un altro movimento, quello dei rettangoli censori e dei simboli amputati. Non da meno è stato il suo vice, reo di aver sostituito, tempo prima, la parola “fascismo” con la parola “socializzazione”, costituendo così anch’egli un nuovo movimento chiamato “Socializzazione e Libertà”. Tutto questo pur di essere presente alle amministrative di uno sperduto paesino del Lazio. Costoro dovrebbero essere i portavoce dell’ideale fascista e mussoliniano. Questi sarebbero quelli che scrivono biografie dove esaltano se stessi amplificando enormi vittorie grandi quanto un granello di sabbia ed omettendo montagne di vergogna. Se biografia dev’esserci, è bene che sia presente anche tutto questo. E molto altro ancora potrebbe essere scritto rimanendo sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Chi ha pubblicato la non completa biografia ha mentito sapendo di mentire ed ha omesso moltissimi dati sapendo di ometterli. Quanto che è stato fin qui descritto, aggiunto a quello che è stato già pubblicato da mano furba e calcolatrice è la vera biografia di Gariglio Carlo.
PS= Dopo la lettura della vera biografia del soggetto, piomberà, come sempre accade, una seria di minacce di denunce, di querele ecc…ecc… Lo stesso amministratore di questo sito si è trovato costretto a censurare già una volta la biografia del Gariglio in quanto si è visto minacciato da quest’ultimo di azioni legali se non fosse stata pubblicata alla lettera quanto era stato scritto sul conto del “l’uomo politico”. Per quell’episodio sono stato anche io preso di mira e le persone che avevano mal pensato di farlo, guarda caso, si sono ritrovate, poi, denunciate nel corso del tempo per aver minacciato ed insultato chi scrive. Agli amministratori di Wikipedia, quindi, rimane il compito di accettare o meno la biografia di questo personaggio. I documenti che ho citato derivano da atti ormai pubblici, (come il certificato penale di Gariglio Carlo) e pertanto il sottoscritto non può essere denunciato per averli pubblicati. Infine le considerazioni che sono state espresse devono essere tutte inserite in un contesto politico in quanto, personalmente, se il Gariglio vive o muore, diventa ricco o povero, mangia o è digiuno, sono cose che non tolgono né il sonno, né la serenità a chi lo ha ben inquadrato.
[modifica] Candidatura a sindaco di Torino
Dovrebbe essere aggiunta alla biografia come segnalato anche da alcune testate nazionali: La Stampa L'Unità Il Tempo
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Causa disambigua, sarebbe da cambiare il link "Fronte Nazionale" in "Fronte nazionale (Italia)"
gracias y saludos --Deliriumtremens 03:43, 22 ago 2006 (CEST)
