Cesare Giatti
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Cesare Giatti (pittore) é nato a Ferrara il 12 febbraio 1936. Frequentó i corsi dell´istituto Dosso Dossi, ma a dipingere aveva iniziato fin da bambino: suo nonno era un valido artista ferrarese dell´ottocento e quando Cesare inizió ad esprimersi, Ferrara era la cittá di Cattabriga, Capra, Magri, Maini. In questo clima fecondo formó la sua personalitá suggestionato sopratutto dagli impressionisti, dipingendo spesso dal vero, ancorato ad un “rigore compositivo, secondo Antonio Oberti, semplice e raziocinante, suggestionato dai volumi e dai colori". Nonostante molti lo ritengono tous-court "post-impressionista", Giatti stesso non riteneva tale definizione completamente esatta: " posso affermare, sosteneva, che ogni tendenza che ho avvicinato é conglobata con la mia pittura. Nella mia espressione é racchiuso tutto un periodo storico, dall´impressionismo al fantastico, il tutto peró sottolineato da un verismo descrittivo”. L´arte di Cesare Giatti, nell´apparente semplicitá espositiva, ha il pregio di rivelare la squisita sensibilitá dell´artista verso ció che intimamente toccava il suo animo aperto ed emotivo: la frequente scelta della tela di sacco, faticosamente riempita con spatolate e pennellate grasse ed irregolari, testimonia il suo carattere di uomo combattivo ma sereno, il quale vuole che la materia piú ostica si pieghi alla sua volontá e alla sua fertile fantasia. Ha dipinto su qualsiasi materia, dalla tela normale alla faesite, al muro, alla mattonella di ceramica, al vetro, al metallo, ma forse ció che cosí spesso gli riesce congeniale: la iuta é la somiglianza della sua consistenza a quella dei vecchi muri screpolati, i muri della vecchia Ferrrara che si ritrovano in modo ricorrente in molti suoi quadri. Il senso fecondo di ordine, il rifiuto di ogni orpello deteriore sono i cardini della sua poetica. Appare evidente in ogni sua composizione la cura con la quale, attraverso una eccezionale intensitá espressiva, delinea e stabilisce un rapporto duraturo con la natura per meglio giungere alla realitá interiore ed afferrare la coscienza del nucleo centrale delle cose. Le sue opere sono frutto del suo instancabile lavoro e della sua attivitá espositiva, svolta a Ferrara ed in altre cittá italiane.
Parlando della vita scrisse: “La vita é breve, ma basta un segno espresso con sinceritá per rendere quella brevitá un brano di eterno”
Muore nella sua cittá all´etá di 54 anni.