Cesare Ripa
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Cesare Ripa (Perugia, intorno alla metà del XVI secolo - Roma 1622).
Da giovane entrò nella corte del cardinale Anton Maria Salviati, come «trinciante», ovvero addetto a tagliare le vivande della mensa del cardinale. Membro delle Accademie dei Filomati e degli Intronati di Siena, quest'ultimi dediti allo studio di opere classiche e di medaglie antiche, ebbe contatti con quella degli Incitati a Roma, città in cui risulta presente dal 1611 al 1620. Quale accademico aveva il soprannome di «Cupo», e la sua impresa era formata da un «Tronco d’Amandola unito con uno di Moro celso».
Del 1593 è l’Iconologia overo Descrittione Dell’imagini Universali cavate dall’Antichità et da altri luoghi, pubblicata a Roma dagli Heredi di Giovanni Gigliotti e dedicata al cardinale Salviati. Tra le fonti letterarie utilizzate per l'opera furono gli Hieroglyphica di Pierio Valeriano, l’Emblematum libellus di Andrea Alciato, il Discorso sopra le medaglie degli antichi di Sebastiano Erizzo e le Pitture di Anton Francesco Doni.
L'opera "necessaria à Poeti, Pittori, et Scultori, per rappresentare le virtù, vitij, affetti et passioni humane", è un’enciclopedia dove vengono descritte, in ordine alfabetico, le personificazioni di concetti astratti, come la Pace, la Libertà o la Prudenza, contraddistinte da attributi e colori simbolici. Nel 1603 il testo venne riedito a Roma, per i tipi di Lepido Facij e dedicato a Lorenzo Salviati, ampliato con oltre 400 voci e con numerose immagini xilografiche.
Nel 1611 il testo veniva ripubblicato a Padova dal tipografo Pietro Paolo Tozzi, con un maggior numero di xilografie, probabilmente non da ascriversi all'autore. Nel 1613 presso la tipografia degli Heredi di Matteo Florimi a Siena, venne ripubblicata con il titolo Nuova Iconologia, dedicata a Filippo d’Averardo Salviati e con l’aggiunta di 200 nuove immagini dell'autore. Del 1618 è la riedizione di quest'ultima a Padova presso Pietro Paolo Tozzi. Dopo la morte dell'autore furono stampate nel 1625 presso il Tozzi a Padova la Novissima Iconologia e, nel 1630 la Più che novissima Iconologia presso Donato Pasquardi, testo quest'ultimo ampliato da Giovanni Zaratino Castellini.
L'importanza dell'Iconologia di Ripa è stata oggetto di un importante studio di Émile Mâle, pubblicato in Italia nel testo L'arte religiosa nel '600 al capitolo 9 (Lo spirito del XVI secolo continua. L'Allegoria). Un altro importante lavoro è stato quello di Erna Mandowsky (Ricerche intorno all’Iconologia di Cesare Ripa, in «La Bibliofilia», vol. XLI (1939), Leo S. Olschki, Firenze) nel quale ha pubblicato anche una lunga lista di monumenti per la decorazione dei quali è stato riconosciuto l'uso delle definizioni di allegorie di Ripa.
Nel 1992 è stata pubblicata un'edizione ragionata dell'Iconologia: ISBN 88-7819-269-4.
[modifica] Collegamenti esterni
- La Biblioteca Virtuale On-Line riporta le trascrizioni integrali delle edizioni dell'Iconologia del 1593 (Roma), 1603 (Roma) e 1611 (Padova).
- La Biblioteca Nazionale Francese rende disponibili le pagine digitalizzate dell'edizione del 1593 (Roma) e dell'edizione del 1643 (Parigi).
- Il sito Liber Liber dà la possibilità di scaricare la trascrizione dell'edizione del 1593 (Roma).