Claudio di Torino
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Claudio di Torino (ca 780 - 828), vescovo di Torino, è considerato un «precursore» del valdismo medievale. Caso unico nella storia del cristianesimo, fu iconoclasta severissimo, oppositore del culto dei santi, della Madonna, delle reliquie e della croce.
Pur criticando i pellegrinaggi a Roma e contestando i poteri pontefici, non venne mai sospeso né condannato, restando fino alla morte l'esegeta biblico ufficiale dell'impero d'Occidente nonché uno stimato predicatore e autore di commentari.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Opere di Claudio di Torino
- Commentario alla Genesi, in Migne, Patrologia latina, 50,893-1048
- Commentario all' Esodo, in 5 volumi - perduto
- Commentario al Levitico, in 4 volumi, in Migne, Patrologia latina, 104,615-17 e 617C-620B
- Commentario ai Numeri, perduto
- Commentario al Deuteronomio, perduto
- Cronaca De sex aetatibus mundi, in M. Ferrari, Note su Claudio di Torino, in «Italia medioevale e umanistica» 16 (1973), pp. 307-308.
- Apologeticum atque rescriptum Claudii episcopi adversus Theutmirum abbate, perduto tranne 14 frammenti riportati da Dugal all'inizio dei suoi Responsa contra perversas Claudii Taurinensis episcopi sententias (827 ca), editi in Migne, Patrologia latina, 105,465-530.
[modifica] Altre opere
- Emilio Comba, Claudio di Torino, Claudiana, Torino 1895, 2004