Claus Sluter
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Claus Sluter (Haarlem 1340 ca. - Digione 1405 ca.) fu uno scultore fiammingo.
Attivo principalmente a Digione, fu il maggiore scultore di stile gotico internazionale nell'Europa settentrionale. Nulla si sa della sua formazione: la sua opera matura, per la vivace caratterizzazione delle figure e l'accuratissima finitura delle superfici, ha precedenti nella scultura delle Fiandre meridionali; talora sono state ravvisate sue primizie in una serie di Profeti sulla facciata dell'Hôtel de Ville di Bruxelles. Nel 1385 è documentata la sua presenza a Digione nella bottega di J. de Marville, l'artista che aveva ricevuto da Filippo II l'Ardito, duca di Borgogna, l'incarico di eseguire le sculture per la certosa di Champmol. Alla morte del Marville (1389), Sluter gli subentrò nella direzione dei lavori, eseguendo il suo primo capolavoro, del 1391-1393 fra l'altro le statue a grandezza naturale del portale: la Vergine col Bambino è addossata al pilastro centrale, ai lati Filippo e Margherita di Borgogna, inginocchiati, sono presentati alla Madonna da S. Giovanni Battista e S. Caterina d'Alessandria.
Per la prima volta nella storia della scultura gotica, Sluter rese qui le statue autonome rispetto all'architettura: il vano del portale diviene una sorta di scena tridimensionale asservita alla "recitazione" delle figure, sciolte anche, nelle movenze, dagli innaturali schemi gotici (torsioni, serpentine ecc.); la sua scultura è caratterizzata dalla monumentale plasticità delle figure e da una nuova concezione realistica. Fu poi a Parigi (1392), a Dinant e a Mechelen (1395), prima di tornare a Digione per eseguire un'enorme croce commissionata dal duca per Champmol nel 1395; ne sopravvive un pilastro esagonale – detto il Pozzo dei Profeti o di Mosè – cui si appoggiano sei figure di profeti, di salda volumetria e straordinaria espressività. Ultimo capolavoro dell'artista fu la sequenza dei Pleurants inseriti nella Tomba di Filippo l'Ardito (ora smembrato e ricomposto in parte nel Museo archeologico di Digione), sintesi impareggiabile di verità mimetica e raffinatezza esecutiva, fu portata a termine nel 1410 dal nipote C. van de Werve. L'opera di Sluter ebbe un vasto influsso, non solo nell'ambito della scultura, ma anche della pittura fiamminga quattrocentesca.