Conversione fonetica
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La Conversione fonetica (in lingua inglese Mnemonic major system) è una tecnica di memorizzazione dei numeri. Funziona convertendo i numeri in consonanti e, aggiungendo opportunamente delle vocali, trasformarle in parole che si possono ricordare con più facilità di una serie di numeri, in modo particolare usando altre regole mnemoniche.
Indice |
[modifica] Il metodo
ogni cifra viene convertita in una consonante.
Num. | Suono | Lettere | Esempio |
1 | dentale | T, D | thè, dio, due, atto |
2 | nasale | N, GN | neo, anno, gnè |
3 | mugolante | M | amo, mio, emme |
4 | vibrante | R | ara, re, oro, erre |
5 | liquido | L, GL | ali, lui, aglio, li |
6 | palatale | C, G | ciao, oggi, ci, gi, agio, gelo, cielo |
7 | gutturale | CH, K, GH | occhio, eco, chi, qui, ago, gay, acca |
8 | labiodentale | F, V | ufo, uva, via, uffa, avvio |
9 | labiale | P, B | boa, ape, oppio, oboe |
0 | sibilante | S, SC, Z | sei, esse, zio, ozio, ascia, scia |
Per convertire una parola in un corrispondente numerico (e viceversa) vanno rispettate alcune regole:
- Le vocali non corrispondono a nessuna cifra, quindi non vanno considerate;
- Le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono;
- Bisogna sempre valutare il suono che la lettera produce.
[modifica] Storia della conversione fonetica
Il precursore della conversione fonetica fu Pierre Hérigone, un matematico ed astronomo francese che nel libro Cursus Mathematici (1634) descrive per la prima volta un sistema di memorizzazione nel quale i numeri erano convertiti in lettere e sillabe (1 = p, a; 2 = b, e; 3 = c, i; 4 = d, o; 5 = t, u; 6 = f, ar, ra; 7 = g, er, re; 8 = l, ir, ri; 9 = m, or, ro; 0 = n, ur, ru). Così il numero 314159 veniva convertito nella parola cadator. Il sistema però, con l'uso delle vocali e delle sillabe, rendeva difficoltosa e poco pratica la formazione delle parole, e non ebbe fortuna.
14 anni dopo, nel 1648, Stanislaus Mink von Wennsshein nel libro Relatio Novissima ex Parnassus de Arte Reminiscentiae migliorò il sistema di Hérigone eliminando vocali e sillabe, e raggruppando le consonanti seguendo la fonetica (0=t; 1=b,p,w; 2=c,k; 3=f,v; 4=g; 5=l; 6=m; 7=n; 8=r; 9=s).
Il sistema di Mink von Wennsshein (che viene generalmente indicato come l'inventore della conversione fonetica) fu divulgato dal filosofo e matematico Leibniz. Successivamente fu perfezionato da Richard Grey nel 1730 e dal monaco tedesco Gregor von Feinaigle all'inizio dell'800. Nel 1820 Aimé Paris, uno studioso francese della memoria, gli diede le ultime modifiche: ancora oggi utilizziamo questa versione[1].
[modifica] Gli usi pratici della conversione fonetica
[modifica] Numeri di telefono
[modifica] Le date
[modifica] Il Pi greco
Nel suo diario, Lewis Carroll riferì di aver utilizzato un sistema di conversione fonetica (che aveva personalmente ricavato dalla versione di Richard Grey) per memorizzare il π (Pi greco) fino alla 71a cifra decimale[2]. .
[modifica] Note
- ↑ http://www-history.mcs.st-andrews.ac.uk/Biographies/Herigone.html
- ↑ Martin Gardner. Enigmi e giochi matematici. Milano, Bur Rizzoli, 1997. ISBN 8817118052