Coppia minima
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Una coppia minima è una coppia di parole della stessa lingua, tali che la presenza di un solo suono differente in ciascuna delle due parole è sufficiente ad individuare significati diversi. Coppie minime sono ad esempio le seguenti:
- raro - faro
- balla - palla.
Dal secondo esempio emerge ad esempio il fatto che il fonema /b/, sonoro, non è semplicemente una variante articolatoria con la semplice funzione di rendere più o meno agevole la pronuncia. Esso ha infatti una funzione distintiva. Il metodo delle coppie minime è stato utilizzato per determinare quali sono i fonemi della lingua italiana. Secondo questo procedimento, si dovrebbe asserire che la lingua italiana dispone di più che semplicemente cinque fonemi vocalici, dato che si distingue tra é (e chiusa) ed (è) e aperta. Esistono infatti delle coppie minime che prevedono un'opposizione tra i due fenomeni:
- pèsca (frutto) - pésca (atto del pescare).
Lo stesso discorso vale per la o chiusa o aperta. Siccome la funzione distintiva di queste varianti è limitata a pochissimi casi (che sono peraltro in parte contestabili), in grammatica si conviene di solito sul fatto che l'italiano prevede cinque vocali e non sette.
Al grafema "G" corrispondono in italiano due fonemi, rispettivamente velare e palatale:
- paghi - pagi
Se prendiamo in esame i suoni di [t] e [d], vedremo che essi in lingue come il Tamil o in diversi dialetti finlandesi, sono dei cosiddetti allofoni cioè delle varianti nessuna funzione distintiva come la conosciamo in italiano (detto - tetto).
Tipici allofoni, in italiano, sono quelli del fonema /z/, sono quello sonoro (zuzzerellone) che si oppone a quello muto (zozzo).