Crittografia (enigmistica)
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La crittografia è un gioco enigmistico dei più impegnativi.
Indice |
[modifica] Struttura generale
Come suggerito dall’etimo, il gioco ha un carattere molto criptico che lo rende particolarmente difficile. Il solutore deve infatti scoprire una parola (in tal caso si parla più propriamente di monoverbo) o una frase di senso compiuto, attraverso un procedimento induttivo. Occorre cioè tener conto del significato e/o della disposizione delle lettere presentate dall’autore in un esposto. Da quest’ultimo si risale quindi a una frase dotata di due possibili letture. La prima lettura è quella direttamente desumibile dall’esposto. La seconda lettura, o soluzione vera e propria, si ricava invece interpretando (e in genere anche raggruppando) in modo diverso le lettere della prima. Un diagramma indica la lunghezza e il numero delle parole da utilizzare.
Crittografia (2 5 2 2 2 = 7 2 4)[1]
AL (T. Erberspacher, 1889) Soluzione
RI sotto AL su GO = Risotto al sugo
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[modifica] Tipologie crittografiche
[modifica] Crittografie di tipo meccanico
[modifica] Crittografia semplice o pura
Una crittografia del tipo presentato sopra si dice semplice, o pura, o più spesso crittografia senza aggettivi. La sua soluzione si basa sulla descrizione formale dell’esposto, senza riferimento alcuno al significato, e discende quindi da un ragionamento di tipo meccanico.
[modifica] Crittografie di tipo mnemonico
[modifica] Crittografie mnemoniche
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Per approfondire, vedi la voce Crittografia mnemonica. |
Non è, a rigore, una vera e propria crittografia la mnemonica, nella quale il procedimento induttivo è portato al più alto grado di difficoltà e astrazione; essa merita perciò un capitolo a parte. Il ragionamento è definito di tipo mnemonico perché si basa sulla sola interpretazione concettuale dell’esposto. A titolo d’esempio si può citare la seguente.
Crittografia mnemonica (9 5 8)
ESONERATE (Il Pisanaccio, 1977) Soluzione
Provviste della dispensa
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[modifica] Crittografie a frase
La crittografia a frase si risolve secondo un ragionamento di tipo mnemonico, al pari della tipologia precedente; se ne differenzia, però, per la cesura. L’assenza di procedimento meccanico è dovuta al fatto che la soluzione è sempre una frase doppia. Non esiste dunque alcuna interposizione di lettere a legare le parole della soluzione: la doppia lettura è quindi perfetta.
Rispetto alla mnemonica la variante a frase è una vera e propria crittografia e, laddove la prima tollera equipollenze (almeno fra articoli, preposizioni, preposizioni articolate nelle due letture), appare molto più severa. Non pochi enigmisti la considerano la regina delle crittografie, mantenendo la mnemonica “fuori classifica”. Entrambe sembrano in qualche modo affini ai giochi crittografici, ma non sono continuative (v. sotto) e presentano uno “statuto” a parte.
Crittografia a frase (3’3 8 = 8 6)[2]
SE MI SCOVANO... (Il Felsineo, 1985) Soluzione
Dov’ero saprassi = Doverosa prassi
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[modifica] Giochi crittografici a combinazione
Non esiste una denominazione unitaria che raggruppi le crittografie fondate su una combinazione enigmistica: in genere si parla di “giochi crittografici” perché in quest’ambito, tipicamente, la sovrapposizione di uno schema e di una tipologia di enigma produce un gioco enigmistico che prende il nome dallo schema. Così, una crittografia fondata su un anagramma è un anagramma crittografico, una fondata su una frase palindroma è una frase palindroma crittografica, una fondata su un cambio di consonante è un cambio di consonante crittografico, ecc. Una denominazione non più in uso era quella di “giochi poetici in forma crittografica”. Tutti questi giochi, comunque, condividono una caratteristica: fra le parti della combinazione si stabilisce un rapporto tale che esse possono venir lette di seguito in un’unica frase. Di qui il nome di “crittografie continuative” usato da qualche autore ma non accettato in via generale[3].
Anagramma crittografico (9)[4]
BEFANA (Favolino, 1925) Soluzione
Recondita = donatrice
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[modifica] Crittografie di tipo misto
[modifica] Crittografia sinonimiche e perifrastiche
Talvolta di soluzione più agevole rispetto alla pura, la crittografia sinonimica richiede, a differenza di quella, un preciso riferimento concettuale: per determinare la chiave è infatti necessario introdurre un sinonimo dell’esposto.
Crittografia sinonimica (3 1 1 6 4 = 7 8)[5]
.OLE. (Muscletone, 1982) Soluzione
Con C I saprem essa = Concisa premessa
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Non sempre agevole è la distinzione fra crittografia sinonimica e crittografia perifrastica: i due giochi sono analoghi sul piano del meccanismo risolutivo, ma la seconda contiene, più che un sinonimo, una perifrasi, alternativamente nell’esposto o nella soluzione.
Crittografia perifrastica (1 “2 3 4!” 1 5 = 6 2 4 4)[6]
STRAPAR.ATE! (Snoopy, 1988) Soluzione
A “Ma che dite!” L aiuta = Amache di tela iuta
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[modifica] Crittografie sillogistiche
Molto complessa, anche da risolvere, appare la crittografia sillogistica: essa impone un ragionamento sia meccanico che mnemnonico, ma quest’ultimo assume, come da denominazione, i caratteri del sillogismo, tanto che nella soluzione si usa esplicitarlo. Un tipico esempio potrebbe essere il seguente.
Crittografia sillogistica (1 1 10 = 6 6)[7]
CAUSA PALESE (Il Girovago, 1980) Soluzione
U L trasferiti = Ultras feriti
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È una sillogistica particolarmente difficile ma anche assai apprezzata per il suo esposto: una vera e propria espressione idiomatica, che ovviamente nulla ha a che fare sul piano concettuale con la soluzione, ma che appare perfettamente logica e compiuta in sé.
[modifica] Note
- ↑ L’esposto di questa crittografia può essere descritto come RI sotto AL su GO, indicando così la posizione relativa dei tre gruppi di lettere che presenta. Ciò avviene in base alla prima lettura (2 5 2 2 2) specificata a sinistra del segno = nel diagramma numerico. La frase viene poi interpretata in base alla seconda lettura (7 2 4) a destra del segno =, e diviene perciò Risotto al sugo, che costituisce la soluzione cercata.
- ↑ La soluzione di questo gioco discende dalla pura interpretazione concettuale dell’esposto (se mi scovano si saprà dov’ero, quindi dov'ero saprassi) diversamente cesurata nelle due letture.
- ↑ Stefano Bartezzaghi, Lezioni di enigmistica, Einaudi, 2001 (parte seconda capitolo VIII)
- ↑ La soluzione di questo gioco è costituita da due termini che, oltre a essere l’uno anagramma dell’altro, possono venir letti di seguito (recondita donatrice) per definire l’esposto Befana.
- ↑ In questo caso si chiede al solutore di manipolare l’esposto aggiungendo le lettere C e I, e di renderne conto in prima lettura. Se infatti l’esposto fosse Colei, definirebbe il pronome "essa". Si deve allora dire Con C I saprem essa; da cui la soluzione.
- ↑ Per risolvere questo gioco si deve dire che la lettera L, aggiunta all’esposto, aiuta a rendere l’idea di "Ma che dite!" (che è appunto una perifrasi dell’esposto stesso).
- ↑ La soluzione si deduce a costo di un arduo ragionamento che deve condurre a notare come le lettere U e L cambino le parole casa (in "causa") e paese (in "palese"). In ciò è ravvisabile un sillogismo perfetto, costituito da una premessa maggiore (chi cambia casa e paese si trasferisce), una premessa minore (U e L hanno cambiato casa e paese) e una conclusione (U e L si sono trasferiti).