Cronache sociali (rivista)
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Cronache Sociali è una rivista quindicinale di sociologia e politica edita a Roma dalle Edizioni Servire il 30 maggio 1947 grazie ai vivaci interessi politici e affinità tra cattolici di varie provenienze, come Giuseppe Dossetti che diventerà sacerdote nel 1959, Amintore Fanfani, Giuseppe Lazzati, Giorgio La Pira, che aveva già fondato nel 1938 la rivista "Principi" contro il fascismo e razzismo e Antonio Amorth.
La rivista, diretta da Giuseppe Glisenti, rappresenterà fino al 1951, data della sua ultima pubblicazione, la posizione più moderna del cattolicesimo politico italiano.
Nell'editoriale del primo numero il direttore chiarisce con una lettera di presentazione i motivi per i quali è nata "Cronache Sociali" e pone l'accento sul desiderio di essere obiettivi, di informare e documentare e respinge l'ipotesi che "Cronache Sociali" sia una rivista politica:
Lettera di presentazione |
"(...) per testimoniare come anche i problemi in apparenza più immediati, e che per loro natura sembrerebbero confinati sul piano delle ideologie e degli interessi e delle lotte di partito, hanno in realtà connessione con i problemi più vasti e universali che l'uomo è chiamato a risolvere." |
La rivista raccoglie contributi di varia provenienza e privilegia i problemi di interesse generale che vengono pubblicati su alcune rubriche fisse caratterizzate da articoli di attualità di politica interna, politica internazionale, economia, partiti, sindacalismo.
La rubrica culturale, pur apparendo in tutti i numeri, ha uno spazio più limitato e la maggior parte degli articoli che la compongono sono delle recensioni come quella sulle "Lettere dal carcere" di Antonio Gramsci o "Fondamenti di una cultura cristiana" di H. Davenson.
Nella prima fase, "Cronache Sociali" si guadagna un'area di ascolto privilegiata nel clima politico-culturale dell'epoca, anche perché numerosi sono i collaboratori in maggior parte docenti universitari di discipline giuridiche ed economiche, come Fanfani, Dossetti, La Pira e Aldo Moro, impegnati in quel momento ad elaborare la prima parte della nostra Costituzione.
Nell'aprile del 1950, dopo quattro mesi di silenzio che Glisenti giustifica con la situazione di maggiore intolleranza della situazione politica, inizia una nuova serie che è caratterizzata da una presa di posizione più mirata nei riguardi dei temi trattati. Ritornano sulle pagine della rivista i temi del cristianesimo sociale ma vengono praticamente esclusi i temi di politica interna che potrebbero risultare scottanti, dal momento che il confronto tra Dossetti e De Gasperi si stava ulteriormente inasprendo e si voleva pertanto evitare lo scontro.
Nel 1951 Glisenti lascia la direzione della rivista e gli subentra M. Ceccacci che non è in grado di sostenere la situazione e così, sul numero del 31 ottobre, appare un breve trafiletto che annuncia la fine della pubblicazione delle rivista.