Cuius regio, eius religio
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Cuius regio, eius religio (Traduzione: A chi (appartiene) la regione, sua (sia) la religione). Si tratta di una espressione latina che ebbe grande rilevanza all'epoca della riforma protestante e anche nei secoli successivi. Indica l'obbligo del suddito a conformarsi alla religione del principe del suo stato, sia essa protestante o cattolica. L'idea della religione di stato compare già in Armenia, ma comunemente si intende riferito alla storia europea del XVI e XVII secolo.
Venne usato nel trattato conseguente alla Pace di Augusta del 1555 dall'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e dalle forze della Lega di Smalcalda per determinare la religione dell'Impero come coesistenza tra il luteranesimo e il cattolicesimo. Il principio sancito ad Augusta significava che i principi e le città libere avevano la libertà di introdurre la fede luterana (lo jus reformandi), e gli stessi diritti degli stati cattolici all'interno Sacro Romano Impero. La popolazione di fede diversa dal principe, sia cattolica che protestante, doveva adattarsi alla sua religione oppure emigrare.
Esiste anche la variante Cuius regio, eius et religio; il termine ET ha in questo caso funzione rafforzativa (anche).