Cumani
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I Cumani (o Comani, in ungherese Kunok in turco Qipciaq, in russo Polovtzy), furono una popolazione nomade di ceppo turco.
Ramo occidentale dei turchi Kipchaki che attraverso le pianure dell'Asia centrale, si stanzia, dapprima, attorno al Mar Caspio, da dove poi raggiunge intorno al X secolo le pianure del basso Danubio devastando l'Ungheria. Nell'XI secolo fondano uno stato nomade intorno al Mar Nero ed intrattengono rapporti commerciali tra l'Asia Centrale e Venezia.
I Cumani sono una delle popolazioni nomadi che contrastano i Variaghi del Rus' di Kiev nelle loro mire espansionistiche verso sud. Già sconfitti dagli Slavi dell'Est nel corso del XII secolo vengono definitavamente battuti dai mongoli.
Nel 1237, infatti, i Mongoli dell'Orda d'oro dispersero o sottomisero tutte le tribù dei Cumani; il loro territorio divenne parte del Khanato dell'Orda d'oro, pur serbando il nome di canato dei Qipciaq. Alcune tribù riuscirono tuttavia a fuggire in Bulgaria e in Ungheria, stabilendosi nella regione tra il Danubio e il Tibisco, che da loro prese il nome di Cumania. Il Codex cumanicus, vocabolario trilingue, latino-persiano-cumano (conservato nella Biblioteca marciana di Venezia), testimonia che la loro lingua era affine a quella dei Peceneghi.
I Cumani sono celebri per essere i nemici che sconfiggono l'esercito condotto dal Principe Igor nell'antico poema epico russo Canto della schiera di Igor scritto forse poco dopo la disfatta, avvenuta nel 1185.
Gruppi di Cumani vivono ancora oggi in Ungheria, dove furono invitati a stabilirsi nel medioevo dal re László IV (1262 - 1290) per ripopolare alcune zone, qui hanno ancora oggi città e cultura proprie. In genere le città dei cumani in Ungheria si riconoscono dall'appellativo Kun (Cumano) contenuto nel nome.