Decollo
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Il decollo è la fase di volo in cui l'aeromobile acquista la velocità necessaria che garantisce la portanza delle ali quindi il sostentamento in volo. Le modalità in cui avviene sono molte e dipendono dal tipo di aeromobile, dalla lunghezza della pista, dall'intensità e direzione del vento e dalla densità dell'aria (a sua volta determinata dalla temperatura al suolo e dall'altitudine dell'aviosuperficie).
Gli aeromobili più piccoli su piste di medie dimensioni decollano normalmente senza l'ausilio dei flap che si rende necessario nei grandi aerei commerciali.

Di fondamentale importanza, durante la corsa di decollo, è il superamento di alcune velocità specifiche individuate sulla base delle caratteristiche dell'aeromobile e della pista:
- V1 o velocità di decisione: una volta superata il pilota deve continuare la manovra di decollo e sollevarsi in volo anche in caso di avaria.
- Vr o velocità di rotazione: il pilota agisce sull'equilibratore sollevando il muso dell'aereo e staccando le ruote dal suolo. Appena il variometro indica un rateo di salita positivo viene retratto il carrello.
- V2 o velocità di sicurezza per il decollo: il pilota può continuare la sua manovra senza rischi anche in caso di piantata al motore.
Man mano che la velocità aumenta il pilota retrae i flap gradualmente "pulendo l'ala" e inizia la salita verso la quota di crociera.
Per i più comuni aerei di linea, la velocità necessaria per decollare varia tipicamente tra i 250 e i 290 km/h (150-180 miglia orarie, 130-155 nodi). Gli aerei più leggeri, come un Cessna sono invece in grado di decolare intorno ai 100 km/h, e gli ultraleggeri a velocità ancora inferiori.