Diffusione facilitata
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
Trasporto passivo:
- A. Diffusione
- B. Diffusione facilitata
Trasporto attivo:
D. Trasporto primario (contro gradiente)
C.-E. Trasporto secondario:
- C. Uniporto
- E. Simporto
Esocitosi/Endocitosi:
F.-G. Esocitosi
La diffusione facilitata è un processo di trasporto passivo cellulare, simile alla diffusione semplice in quanto non richiede consumo di ATP: è un trasporto da una zona ad alta concentrazione di una molecola ad una a concentrazione più bassa, cioè secondo gradiente; differisce dalla diffusione semplice per alcuni aspetti. In questo caso le molecole trasportate non sono in grado di oltrepassare la membrana in quanto non sono liposolubili e hanno quindi bisogno di mezzi che colleghino l’interno della cellula con l’esterno. Questi mezzi sono detti proteine canale o trasportatori di membrana e fungono da “canali” nella membrana cellulare permettendo così un passaggio di materiale che altrimenti non sarebbe potuto avvenire. Il tasso di diffusione non è dato dal numero di particelle (diffusione semplice) ma da quello di proteine canale in quanto sono queste ultime a determinare le fasi del trasporto.