El Topo Grand Hotel
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El topo grand hotel è un album dei Timoria, uscito nel 2001. Il titolo, derivato da una delle canzoni contenute nel disco, è ispirato ad un film (El Topo, in italiano La Talpa) del regista/poeta cileno Alejandro Jodorowski. L'aggiunta di Grand Hotel simboleggia il viaggio. Nel disco, che è un concept album, riprendono infatti le perpezie di Joe (personaggio ideato da Omar Pedrini), iniziate nel precedente, fortunato, Viaggio senza vento. Ma questa volta il viaggio è solo un sogno, e proprio da un sogno fatto dallo stesso Omar Pedrini, sembra, sia nata l'idea del disco.
El topo grand hotel | ||
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Artista | Timoria | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 2001 | |
Durata | ||
Dischi | 1 | |
Tracce | 19 | |
Genere | rock | |
Etichetta | Universal |
Timoria - cronologia | ||
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Album precedente 1999 (1999) |
Album successivo Un Aldo qualunque sul treno magico (2002) |
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Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica |
Indice |
[modifica] Il concept e la musica
La ripresa del viaggio di Joe non si traduce in un (inutile) sequel di Viaggio senza vento. Alla voce, dal 1998, non c'è più Francesco Renga e Pedrini, autore di quasi tutti i brani dell'album, non è più vincolato, nella stesura dei pezzi, alla necessità di creare sovrastrutture ritmiche e strumentali in grado di farle da degno contrappunto. In altre parole non era più necessario scrivere pezzi che valorizzassero la voce di Renga, anche perché nessun' altro dei cantanti del gruppo (Sasha Torrisi, Illorca e lo stesso Pedrini) ne aveva le doti canore. El Topo Grand Hotel è un disco autonomo, originale, psichedelico, allucinato, dal sound molto anni settanta, in cui la poetica di Pedrini raggiunge livelli elevatissimi (forese i più alti in assoluto). È un disco assolutamente fuori da ogni schema, che rivela, più d'ogni altro, la vena multiartistica del gruppo (soprattutto di Omar Pedrini). In alcune canzoni vi sono, ad esempio, delle parti con poesie recitate (dal poeta beat Lawrence Ferlinghetti ed dal già citato Jodorowsky). Quello che manca nelle liriche è la voglia di lottare: la società è corrotta, cinica, negativa e la soluzione è la fuga, il viaggio, non necessariamente fisico. Anche solo mentale. Ma purtroppo è solo un sogno che, al risveglio, non lascia che la coscienza che ci sia qualcosa di migliore, via di qua.
Musicalmente El Topo Grand Hotel è un disco assai vario, ma radicato nei settanta e nel rock. Dai pezzi tirati (Come Supermarket, El Topo Grand Hotel e Valentine), si passa con disinvoltura a brani psichedelici (Magico, Febbre, Cielo Immenso), a blues song classiche (Joe -Part 2, 1971) e a ballate struggenti (Sole Spento, Vincent Gallo Blues). Non mancano gli esperimenti, con Jodorowsky che recita L'A'guila cubierta de escamas in mezzo a El Topo e Ferlighetti che declama It's the Voice in Ferlinghetti Blues.
[modifica] Il viaggio
Il disco si apre con l'angosciata (e angosciante) Sole spento, ispirata ad una lettera di un carcerato a Omar Pedrini. "Quando sei condannato al pentimento/Stanco di sentir dire: non ho tempo/Come in un sole in cui sentire freddo/Sono qui, aspetterò/io...aspetterò/Finché arriverà il mio momento...". Sembra un brano avulso dal concept, ma in realtà la sua coesione col resto dell'album sta proprio nel contrasto tra prigionia e viaggio, tra aspettare e fuggire. Il sole in cui sentire freddo, del resto, accompagna (talvolta in modo opprimente) l'ascoltatore lungo tutto il disco. La contrapposizione emerge violenta col secondo pezzo, Cielo Immenso ("Va senza tempo, senza età/C'è un cielo immenso via di qua..."), in cui Joe riparte per il suo viaggio (fisico e mentale). Mandami un messaggio, il terzo brano, è invece l'atto d'accusa al vuoto e alla superficialità odierne (Datemi un passaggio per fuggire dai locali intelligenti/E dagli sguardi dei clienti/Con le loro auto nuove/Stretti a donne semi nuove/Senza libri e pessimi DJ). È ciò da cui Joe scappa (non potendovi porre rimedio).
Roma è la prima tappa del viaggio, ci dice la struggente Vincent Gallo Blues: "Roma non dorme mai/.../Da qui sembra sorridere/Dei nostri pensieri l'antica città". Non è, però, solo fuga fisica, è anche (soprattutto) fuga mentale: "Oggi ho spento la TV e non vi vedrò mai più/Un guerriero soffre ma cerca il fuoco nel profondo" ci dice Joe (Part 2), prima di ripensare ai propri sbagli ("Perso nel Supermarket/Vendo gli errori miei/Non vi farò del male/Se mi ridate lei") nella tiratissima Supermarket. Dopo essere stato "svegliato dal silenzio" (citazione di Italo Calvino) di una nevicata in un vagone ferroviario (Neve), Joe va da Amsterdam (1971) dove si sente Magico ("E intorno a me tutto è possibile/E canto un nuovo mondo magico/.../Finché la mia mano l'alzerà/una carta buona arriverà") ed incontra Valentine. L'ultima tentazione di Joe. Ma anche questa non è l'ultima tappa del viaggio, perché il disagio di Joe non è più solo con la società, ma anche interiore ("Strade/Salgono le voci dalle scale/La vita è lì e ride di me/Sognerò per esserci/Meglio così" - Febbre). E allora via in Mexico dove "Volerò più in alto verso il sole/Perché illumini anche me/Portami guerriero verso il cielo/Se mi sento inutile" e si ritroverà nel Topo Grand Hote in cui l'alchimista, con l'arte magica, lo trasformerà da serpente ad aquila e lo farà volare così in alto da fargli incontrare Mork, che lo invita a seguirlo in un posto lontano, su un'altro pianeta (tanto "L'umanità s'è uccisa da sè"). L'album si conclude con l'amara constatazione che il viaggio è stato solo un sogno, che nell'Alba fragile ha lasciato solo la certezza che ci sia un Cielo immenso via di qua.
[modifica] Conclusioni
In conclusione El Topo Grand Hotel è un disco difficile, colto e complesso, con l'unico limite filosofico di non proporre soluzioni, al di là della fuga, ai disagi di Joe. Tra tanti versi di spessore, balzano all'occhio anche alcune banalità evitabili, come la scelta di Amsterdam o del Messico (luoghi mito della beat geneartion) come tappe del viaggio. Nonostante qualche difettuccio, resta comunque un album sinceramente ispirato.
[modifica] Tracce
- Sole spento
- Cielo immenso
- Mandami un messaggio
- Vincent Gallo Blues
- Joe (part 2)
- Supermarket
- Neve
- 1971 (Live in Amsterdam)
- Magico
- Ferlinghetti Blues
- Sunday
- Valentine
- Febbre
- Strumenticomexico
- Mexico
- El Topo Grand Hotel
- Mork
- Alba fragile
- Cielo immenso