Filosoficamente
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Filosoficamente, è una commedia in atto unico scritta da Eduardo De Filippo nel 1928; è contenuta nella raccolta intitolata Cantata dei giorni pari.
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[modifica] Storia
La commedia fu scritta da Eduardo nel 1928, lo stesso anno in cui il grande drammaturgo intese sperimentare la nuova strada di mettersi in proprio facendo compagnia con i fratelli Peppino e Titina, riassumendo in sè le tre funzioni di autore, attore e direttore artistico.
La messa in scena della commedia viene autorizzata il 16 settembre 1932, ma Eduardo non metterà mai in scena questo lavoro che risulta come l'unico da lui scritto e mai rappresentato.
La commedia non ha subito rimaneggiamenti nel corso degli anni e, dopo la prima pubblicazione nella Cantata dei giorni pari, nel 1959, è rimasta praticamente inalterata.
[modifica] I personaggi
- Gaetano Piscopo, impiegato
- Peppino Cardaia, dottore
- Marie e Margherita, figlie di Gaetano
- Concetta, moglie di Peppino
- Gemma, figlia di Peppino
- Salvatore, operaio
- Egidio Mazzarelli, commesso di negozio
- Palmira, maestra elementare
- Arturo Sallustio, giovane cieco
- Vincenzo Rendina, giovane miope
[modifica] Trama
Gaetano Piscopo, impiegato di modeste condizioni economiche ha due figlie, Margherita e Maria che, con grande preoccupazione del padre, non si sono ancora sposate. La festa organizzata in casa permette alle ragazze di conoscere due spasimanti, Arturo e Vincenzo. I giovani hanno però dei difetti: uno e cieco, l'altro è fortemente miope. Ma il finale è a lieto fine e, soprassedendo alle loro pecche fisiche, le giovani sposeranno i due ragazzi.
[modifica] Bibliografia
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