Fotino di Sirmio
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Fotino nacque e morì in Galazia, regione interna della Turchia. Visse dal 300 al 376.
Fu vescovo di Sirmio, vicino all'attuale Mitrovica in Bosnia. Fu allievo di Marcello di Ancyra, galata anche lui, con cui diventò diacono. Lui ed il suo maestro si contrapposero agli ariani. Fu condannato nel 344 dal sinodo ariano di Antiochia, da quelli di Milano nel 345 e nel 347 e dal sinodo di Sirmio del 351. Da Papa Damaso I nel 382, dopo la condanna definitiva emessa dal Concilio di Costantinopoli del 381. Fu in pratica un doppio eretico.
Marcello di Ancyra sosteneva che Gesù, nato miracolosamente da Maria e dallo Spirito Santo come uomo, era stato adottato da Dio per le sue eccezionali qualità, negava ogni reale distinzione delle Persone della Santissima Trinità, in quanto il Verbo divino era soltanto una parte della sostanza divina, e chiamavano Dio con l'appellativo di Verbopadre: logopatora. Fotino rispetto al maestro, rispettava l'unità di Dio Padre. Definiva come Logos la parte della sostanza del Padre rimasta latente fino all'Incarnazione. Solo dopo era diventato Figlio. Lo Spirito Santo era parte della sostanza del Padre rimasta prima latente. La sostanza del Padre poteva espandersi o contrarsi e quindi mutare e questa espansione aveva formato il Figlio e lo Spirito Santo. Questa formulazione prese il nome di Fotinianismo.
Fotino fu naturalmente rimosso da vescovo, sembra che ritornò alla sua sede vescovile durante il breve regno di Giuliano (361-363), per essere bandito nuovamente da Valentiniano nel 364.
