Giambatista Beccaria
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Giambatista Beccaria, o Giovanni Battista (si firmava "GioBattista") (Mondovì, 3 ottobre 1716 - Torino, 27 maggio 1781), fu un fisico italiano.
Appartenente all'ordine degli Scolopi insegnò Fisica all'Università di Torino a partire dal 1748. Rinnovò l'insegnamento della materia, introducendo la fisica sperimentale galileiana e formò una cerchia di allievi che più tardi fondarono la "Privata Società Scientifica Torinese", da cui nacque l'Accademia delle Scienze di Torino, tra cui Lagrange. Conobbe e diffuse la fisica newtoniana ed ebbe un intensa corrispondenza con Franklin e si occupò egli stesso di elettrologia, elaborando la teoria "dell'elettricità vendicata", confutata solo in seguito agli studi di Volta.
In seguito ai suoi studi e alle scoperte di Franklin furono installati dei parafulmini sulla Basilica di San Marco a Venezia, sul Palazzo del Quirinale a Roma e sul Duomo di Milano.
Si occupò anche di geografia, in merito alla misura del grado del meridiano terrestre (gradus taurinensis) che doveva servire di base per la misurazione della circonferenza equatoriale e dello schiacciamento ai poli. Le sue ricerche, condotte insieme al suo assistente Domenico Canonica, tra il 1760 e il 1774, su incarico di Carlo Emanuele III di Savoia, permisero la redazione della Carta generale dello stato sabaudo, avviata nel 1767. La misurazione fu tuttavia messa in discussione, in particolare da Cesare Francesco.
Nel 1755 entrò a far parte della Royal Society.
[modifica] Opere sull'elettrologia
- "Dell'elettricismo naturale e artificiale", 1753;
- "Dell'elettricismo", 1758;
- "Experimenta atque observationes quibus electricitatis vindex late constituitur atque explicatur", 1769;
- "Elettricismo artificiale", 1772 (tradotto in inglese due anni dopo)
- "Dell'elettricità terrestre ed atmosferica", 1775.