Giorgio Mendella
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Giorgio Mendella è un personaggio televisivo italiano.
E' stato il fondatore di Rete Mia, emittente televisiva nazionale. Nel 1991, viene incriminato per una serie di reati per i quali non subì nessuna condanna ma lo stop delle aziende del suo gruppo ne determinò il fallimento dal quale derivò l'accusa di bancarotta fraudolenta. Può essere indicato come l'ideatore della "Public Company" anche se i tempi in cui operò non erano maturi per tale forma di aggregazione popolare. Nonostante una imponente campgna mediatica negativa il pubblico che lo seguiva non lo abbandonò mai, basti pensare che due anni di quasi continui articoli sulla stampa e trasmissioni televisive non certo benevole riuscirono a mobilitare solo 300 persone (sugli oltre suoi 18.000 soci e 100.000 clienti) che si costituirono parte civile. Mendella non ha mai in seguito commentato la vicenda penale e non ha mai rilasciato interviste rifiutandosi di partecipare alle numerossime trasmissioni televisive alle quali venne invitato; le uniche sue dichiarazioni pubbliche degli ultimi 15 anni si riassumono in una unica frase detta ad un giornalista che nel 2002 gli chiedeva almeno un commento sulla sua vicenda : "Se si fanno commentare gli esiti dei processi ai condannati o agli accusatori l'unica vera reclusa sarà sempre la realtà oggettiva dei fatti".
[modifica] Alcune curiosità
Di Giorgio Mendella si parla spesso in alcune trasmissioni televisive nonostante siano passati quasi 20 anni dai fatti. E' curioso rilevare come moltissimi personaggi che si rivolsero al pubblico in televisione vennero poi, per una ragione o per l'altra, arrestati; infatti nel tempo vennero arrestati Wanna Marchi e Stefania Nobile e di seguito Roberto Da Crema, anche lui arrestato per bancarotta fraudolenta e diversi altri. Curioso è anche il rilevare come, nonostante siano stati spesi fiumi di parole per pubblicizzare le due condanne a 9 anni ciascuna che Mendella riportò in primo grado, sia quasi ignorato il fatto che nei gradi successivi quelle condanne diminuirono progressivamente fino a ridursi da 18 anni a 5 anni circa e che degli oltre 110 dipendenti del suo gruppo "bloccati" nel 1991 con imputazioni varie solo 5 vennero rinviati a giudizio e solo 3 vennero poi condannati; degli oltre 25 sindaci che verificavano le contabilità delle sue società nessuno venne condannato (tutti assolti); delle 12 imputazioni per le quali venne fermato Mendella solo una "restò in piedi" mentre per tutte le altre non subì nessuna condanna. Incredibile appare la vicenda della sua rete televisiva nazionale (ReteMia) che venne venduta all'asta dal "curatore" a 3 miliardi, gli aquirenti la rivendettero a 120 miliardi e chi la acquistò da questi (la HSE tedesca) la rivendette a circa 200 miliardi complessivi (fra costo e debiti da coprire) al Gruppo Mediaset, oggi le frequenze di ReteMia costituiscono la spina dorsale delle reti digitali di televendite mediaset.