Gnomone
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Lo gnomone è la parte della meridiana che proietta la propria ombra sul quadrante.
Il tipo più comune di gnomone è la punta dello stilo, cioè un asta che sporge dal quadrante. Per aumentarne la robustezza, lo stilo può essere realizzato sottoforma di tripode o di lastra metallica triangolare. Nelle meridiane più complesse, lo gnomone è un punto particolare dello stilo, detto nodo, la cui ombra permette di conoscere sia l'ora che il periodo dell'anno. In tal caso lo gnomone è una sfera, un mirino o un foro gnomonico.
Normalmente l'asta è disposta parallelamente all'asse di rotazione terrestre, e in questo caso prende il nome di stilo polare. Lo stilo polare presenta alcune proprietà particolari, tra cui il fatto di intersecare il quadrante nel punto da cui si dipartono le linee orarie, proiettando così un ombra che non interseca queste linee per tutta la propria lunghezza, rendendo quindi più immediata la lettura.
In altri casi si usa l'ortostilo o falsostilo, cioè uno stilo che sporge perpendicolarmente al quadrante. Il falsostilo ha il vantaggio di essere più corto e soprattutto di rendere più compatta la meridiana, perché non è più necessario includere nel quadrante il polo da cui si dipartono le linee orarie. L'unico svantaggio è che la sua ombra interseca più linee, per cui la lettura dell'ora si basa osservando esclusivamente la proiezione del nodo o della punta.
Nelle meridiane a camera oscura lo gnomone è costituito dal foro gnomonico che proietta sul quadrante un unico punto luminoso. Di solito si tratta di un foro circolare realizzato sul tetto o sulla parete di un grande edificio, mentre il quadrante è ne occupa il pavimento o la parete opposta.
Lo gnomone più famoso è quello della meridiana orizzontale (Orologium Augusti) anticamente posizionata nel Campo Marzio, per la cui realizzazione venne trasportato a Roma, da Heliopolis, l'obelisco del faraone Psammetico II, ora visibile di fronte a Palazzo Montecitorio.
Secondo Favorino di Arles fu Anassimandro il primo a inventare lo gnomone, conficcando un'asta al centro di un quadrante disegnato nell'agorà di Sparta.