Grammatica giapponese
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[modifica] Indicazioni generali
La lingua giapponese è stata orale per molti secoli, riducendo così strategicamente molta parte della struttura grammaticale, risultando quindi, contrariamente al comune sentire, una lingua tendenzialmente semplice. Questa riduzione grammaticale della lingua Giapponese si può riscontrare nella totale assenza del plurale (che si deve desumere dal contesto, poiché non esiste nessuna differenza, nè morfologica nè fonetica):
ES:
"neko" = gatto "neko" = gatti
Mancano anche totalmente gli articoli e le forme possessive o i pronomi ( per esprimerli si usa la particella "no")
ES:
"il mio gatto" = "watashi no neko" dove watashi indica "io".
Non esiste la coniugazione dei verbi a seconda delle persone e nemmeno una forma per indicare il futuro(che si può esprimere integrando la frase con dei "complementi di tempo").
In linea generale i verbi si inseriscono sempre alla fine di una frase, proposizione o espressione e la forma interrogativa si forma semplicemente aggiungendo la particella "ka".
[modifica] La scrittura Giapponese
Nella lingua giapponese esistono tre diverse categorie di parole: quelle originarie del Giappone, che costituiscono la categoria più grande, le parole che sono state importate dalla lingua Cinese in tempi remoti e le parole prese in tempi più recenti dalle lingue occidentali, come l'Inglese. Rispecchiandosi in queste tre categorie, il sistema di scrittura è misto e utilizza i caratteri ideografici cinesi Kanji (kanji=segno cinese) e i kana, che si dividono in due sillabari: il sillabario Hiragana e il sillabario Katakana. Hiragana è lo stile corsivo ed è il principale alfabeto fonetico giapponese. Usato principalmente per scopi grammaticali, per mostrare la pronuncia di kanji rari, è usato come un loro sostituto. Katakana è più squadrato, si riferisce allo stile stampato; è un alfabeto usato generalmente per distinguere le parole non native che non hanno un kanji associato. Viene infatti utilizzato per scrivere le parole straniere non cinesi e le onomatopee.
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[modifica] La struttura della Frase
[modifica] L'ordine delle parole
[Soggetto] + Tempo + Luogo/Mezzo + Oggetto indiretto + Oggetto + Verbo
[modifica] Uso delle Particelle
Il Soggetto non è obbligatorio nella struttura. Una volta introdotto un discorso, ed evidenziato un certo soggetto non è più necessario ripeterlo, a meno che non ne venga introdotto uno nuovo. Per definire il soggetto della frase si utilizza la particella "wa" che viene generalmente posta dopo il sostantivo-soggetto, mentre se il soggetto della conversazione è stato compreso, ma viene ripetuto nella conversazione, viene usata la particella "ga". Il Tempo è indicato dalla particella "ni" dopo la parola che lo indica. Generalmente, si usa "ni" per indicare specifici attimi nel tempo o specifici intervalli di tempo.Ad eccezione di questa regola generale, ci sono le espressioni deittiche, che non vogliono l'uso della particella (come per esempio "Ashita"= domani)
[modifica] La frase copulativa
soggetto WA + predicato nominale + DESU
WA è la postposizione che indica il soggetto della frase. DESU è la copula (verbo essere). ES:
watashi WA gakusei DESU 私は学生です。= Io sono uno studente neko WA kuroi DESU 猫は黒いです。= Il gatto è nero Maria WA itariajin DESU マリアはイタリア人です。= Maria è italiana
[modifica] Forma negativa
soggetto WA + predicato nominale + DEWA ARIMASEN ではありません
DEWA ARIMASEN è il negativo di DESU e significa non è / non sono. ES:
watashi WA sensei DEWA ARIMASEN = Io non sono un insegnante neko WA shiroku WA ARIMASEN = Il gatto non è bianco Maria WA nihonjin DEWA ARIMASEN = Maria non è giapponese
[modifica] Forma interrogativa
soggetto WA + predicato nominale + DESU + KA, soggetto WA + predicato nominale + DEWA ARIMASEN + KA
KA è la particella usata per le interrogative.
ES:
anata WA gakusei DESU KA? = Tu sei uno studente? あなたは学生ですか。 neko WA shiroku WA ARIMASEN KA? = Il gatto non è bianco? Maria WA itariajin DESU KA? = Maria è italiana?
[modifica] La frase esistenziale
In giapponese i verbi di esistenza traducibili con il nostro "esserci, c'è, ci sono" sono due:
- ARIMASU che viene usato solo per gli oggetti e le cose inanimate.
- IMASU che viene utilizzato per persone ed animali.
La struttura base della frase esistenziale è data dallo schema:
Soggetto + GA + ARIMASU
Soggetto + GA + IMASU
Es:
Isu GA ARIMASU = C'è una sedia Neko GA IMASU = C'è un gatto
N.B. GA è la particella che indica il soggetto, ma nella frase esistenziale non può essere sostituita da WA
[modifica] Forma negativa
soggetto GA + ARIMASEN/ soggetto GA + IMASEN
ARIMASEN è il negativo di ARIMASU e significa non c'è / non ci sono (rifetito a cose). IMASEN è il negativo di IMASU e significa non c'è / non ci sono (rifetito a persone o animali). ES:
Isu GA ARIMASEN = Non ci sono sedie Sensei GA IMASEN = Non c'è l'insegnante
[modifica] Forma interrogativa
Per la forma interrogativa è sufficiente aggiungere la particella interrogativa KA in fondo alla frase.
ES:
isu GA ARIMASU KA? = Ci sono sedie? Sensei GA IMASEN KA? =non c'è l'insegnante?