Il segreto del Bosco Vecchio (romanzo)
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Il segreto del Bosco Vecchio è un romanzo di Dino Buzzati, pubblicato nel 1935 è la sua seconda opera. L'opera è vagamente allegorica e in forma di fiaba infantile.
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[modifica] Stile
Il romanzo, piuttosto breve al limite con il racconto, è scritto nel tipico stile lineare e diretto di Buzzati. I fatti, tanto realistici quanto fantastici, vengono raccontati in maniera giornalistica e senza le sbavature retoriche che ci si potrebbe aspettare da un opera che si rifà alla tradizione delle fiabe.
[modifica] Personaggi
Protagonisti del romanzo sono persone, animali e personaggi allegorici. Nella prima categoria appaiono Antonio Morro, defunto proprietario del Bosco Vecchio; suo nipote e beneficiario di una piccola fetta d'eredità , Sebastiano Procolo, colonnello in pensione, e il nipote di questultimo Benvenuto Procolo, ragazzino orfano dodicenne e beneficiario della restante eredità . Vari animali, abitanti del bosco, vengono personificati dall'autore ed hanno un ruolo importante nella trama; tra questi in particolare il corvo. Infine appaiano alcuni personaggi di fantasia associati a entità naturali: il vento Matteo e i geni custodi degli alberi.
[modifica] Tematiche
Due sono le tematiche principali del romanzo. La prima è il passaggio dall'infanzia alla giovinezza di Benvenuto, costretto a lasciarsi alle spalle il mondo fantastico, degli animali parlanti e degli spiriti del bosco, per calarsi nel mondo degli uomini. Il secondo tema è invece la caduta e la redenzione di Sebastiano che, divorato dal demone dell'avarizia, riscopre il contatto con la natura e l'altruismo fino al sacrificio. È inoltre presente una tematica di tipo ecologico con riflessioni sulla necessità della convivenza tra l'uomo e l'ambiente naturale per la sopravvivenza di entrambi.
[modifica] Trama
Sebastiano Procolo ha intenzione di abbattere il bosco per fini speculativi e cerca di ottenere la parte di proprietà di Benvenuto; la sua smania arriva fino al tentare l'omicidio con la complicità del vento Matteo, ma contro la volontà degli animali del bosco che aiutano a più riprese il bambino. Nel finale Sebastiano riacquista l'affetto del nipote e salva la situazione ormai precipitata nei confronti dei geni del bosco sacrificando se stesso.