Il sogno di Scipione
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Il sogno di Scipione (KV 126) | |
Lingua originale: | italiano |
Genere: | serenata drammatica |
Musica: | Wolfgang Amadeus Mozart |
Libretto: | Pietro Metastasio (Libretto online) |
Atti: | atto unico |
Prima rappresentazione: | 1 maggio 1772 |
Personaggi:
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Il sogno di Scipione è una "serenata drammatica" in un atto di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Pietro Metastasio. L'opera sarebbe dovuta essere rappresentata in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della consacrazione sacerdotale del vescovo-conte di Salisburgo Sigismondo von Schrattenbach, nel 1772. Il 16 dicembre del 1771 lo Schrattenbach moriva e il successore, Hieronymus conte Colloredo, poco gradito ai Mozart, venne scelto nel marzo dell'anno seguente.
Per via della sua avarizia e del suo scarso interesse per le arti l'opera non venne probabilmente mai eseguita integralmente, nemmeno per le feste per l'intronizzazione. La prima esecuzione moderna ebbe luogo durante la settimana mozartiana del 1979.
[modifica] Sinopsi
Scipione, condottiero romano vincitore di Annibale a Zama, riposa nella reggia di Massinissa e, in sogno, gli appaiono due divinità, Costanza e Fortuna, che lo esortano a diventare adepto di una di loro.
La Costanza gli presenta i suoi avi tra gli abitanti dei Campi Elisi: Publio e suo padre Emilio. Scipione vorrebbe restare con loro ma questo non è possibile.
Scipione chiede se non ci sia una forza che possa contrastare i capricci della sorte: Costanza paragona la costanza con lo scoglio del mare che resiste alla tempesta (Biancheggia in mar lo scoglio). Scipione decide a favore di Costanza e resiste alle minacce di Fortuna e infine si sveglia riconoscendo nel sogno un messaggio degli dei.
Entra in scena Licenza, l'omaggio personificato, ed espone la morale: il vero protagonista non è Scipione, ma il virtuoso mecenate Sigismondo (Hieronymus).