Ispettore generale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Corrotti, profittatori, affaristi, sfruttatori sono i personaggi esagerati, grotteschi, infingardi, pronti a tutto che Nikolaj Gogol' scolpisce con ironica partecipazione in l'ispettore generale (1836), uno dei suoi capolavori. Siamo in una piccola cittadina persa nell'enorme distesa della terra russa, improvvisamente risvegliata dalla sua quotidianità di normale e disonesta prevaricazione, dalla notizia dell'arrivo, da San Pietroburgo, di un ispettore generale, un revisore, mandato lì per fare le “bucce” ai notabili del posto. Tutti sono in fermento e impauriti. Figurasi quando si crede che l'ispettore generale sia già arrivato, in incognito, in città. In realtà è un giovinastro squattrinato che capisce subito i benefici che può trarre dalla situazione. Derisione e mascalzonaggine, imbroglio e nessuna buona fede neppure in casa del sindaco dove il finto ispettore è ospite e si spupazza la moglie e la figlia. Fino a quando, appena partito il giovane imbroglione carico di rubli, non si scopre l'inganno e tutti si immobilizzano, come in un fotogramma da cinema muto, alla notizia che l'ispettore generale, quello vero, è lì, alla porta.
[modifica] Curiosità
All'ispettore generale si ispirano i film:
- Anni ruggenti di Luigi Zampa, con Nino Manfredi
- L'Ispettore generale, (The Inspector General) del 1949, di Henry Koster, con Danny Kaye