Jorge Drexler
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Jorge Drexler (Montevideo, 21 settembre 1964) è un cantautore uruguaiano.
[modifica] Biografia
Nasce a Montevideo da una famiglia di origine tedesca. Cresce nella sua città natale, nella quale studia fino a conseguire la laurea in medicina. L'esperienza che vive durante la dittatura, che colpisce l'Uruguay dal 1973 al 1985, viene ricordata anche nella canzone "Aquellos Tiempos" (dall'album "Frontera"). Nonostante i suoi studi sceglie però di dedicarsi sempre di più alla musica fino alla pubblicazione del suo primo album ("La luz que sabe robar") nel 1992. Da quel momento comincia ad attirare su di sè le attenzioni di vari musicisti e critici, fino a quando, nel 1995, viene invitato a trasferirsi in Spagna, dove vive tutt'ora. Fino ad oggi ha pubblicato nove album, l'ultimo ("12 segundos de oscuridad") è uscito nel 2006. Nel 2004 scrive la canzone "Al otro lado del Rio" per il film "I diari della motocicletta", la quale vince l'Oscar come miglior canzone.
[modifica] Il suo stile
Dall'inizio della sua carriera Jorge Drexler è stato capace di fare uso di molti generi musicali: ha saputo infatti mescolare molto abilmente nelle proprie canzoni i generi tipici del proprio paese (candombe, murga, milonga), con la musica pop, l'elettronica il jazz e la bossa nova. I testi delle sue canzoni affrontano temi molto diversi tra loro: molti sono legati al suo paese e portano all'ascoltatore tutta la malinconia e la tristezza tipica degli Uruguagi.
Negli anni ha saputo migliorarsi fino a giungere alla consacrazione nel 1999 con il disco "Frontera". E' un disco che presenta tanto pezzi orecchiabili, come la stessa title-track "Frontera", quanto canzoni più complesse, tra cui la suggestiva "El sur del sur". Oltre a queste sono da ricordare "Memoria del cuero", legata al ritmo del candombe, la dolce "Alto el fuego", "Aquellos tiempos", che parla del termine della dittatura e l'ultima canzone dell'album "Camino a La Paloma", un malinconico ricordo delle estati che lo stesso Drexler passava quando era ragazzo a La Paloma, una località di mare dell'Uruguay.
Nel 2001 pubblica l'album "Sea" anche questo ricco di brani interessanti: da ricordare "Sea", "Nada Menos" e "Un pais con el nombre de un rio", canzone che parla dell'Uruguay.
È del 2005 "Eco" (a cui farà seguito "Eco2", che contiene tre nuovi brani rispetto al primo album). Da questo una delle sue canzoni più conosciute: "La milonga del moro judio", che parla del medio oriente attraverso le riflessioni di un "moro judio". Oltre a questo vanno citati sicuramente "Eco", "Todo se transforma" e "Don de fluir".
Il suo ultimo album "12 segundos de oscuridad" (2006) viene in parte registrato in Uruguay. Pare che Jorge, nonostante continui a vivere in Spagna, senta sempre molto forte la propria apparteneza al suo paese d'origine, tanto che la maggior parte delle canzoni di questo album le ha scritte mentre si trovava in Uruguay. La prima canzone "12 segundos de oscuridad" viene concepita a Cabo Polonio, un luogo ameno e solitario che si trova nel nord est dell'Uruguay: lì Jorge, osservando il faro, nota che quei dodici secondi di oscurità che intercorrono tra un giro e l'altro della luce, sono un momento magico, durante il quale bisogna saper aspettare, avere pazienza e probabilmente questi 12 secondi sono molto più importanti della luce stessa. Ancora di questo album vanno ricordate le canzoni "Transoceanica", "Hermana duda" e "Soledad", fermo restando il fatto che anche in questo, come in altri album, la qualità generale della musica di Jorge Drexler rimane sempre alto, senza cadute di stile. Interessanti le contaminazioni dall'elettronica presenti in certi pezzi che non stonano con il contesto nel quale sono inseriti.