Ludwig Gumplovicz
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Ludwig Gumplovicz (1838-1909): dall'opera "sociologia del diritto" di Treves si apprende che Gumplowicz Concepisce la sociologia come scienza dell'interazione dei gruppi, un processo sociale che trova la sua realizzazione “là dove due o più gruppi sociali eterogenei vengono tra loro in contatto e invadono la reciproca sfera d'azione”.
LO STATO: Nascerebbe dalle attività di un gruppo che si organizza al fine di assoggettarne un altro tramite gli strumenti della disciplina militare e della superiorità intellettuale.
IL DIRITTO: Il gruppo che esercita il potere è sempre numericamente inferiore rispetto al gruppo assoggettato perciò il sistema per resistere allo squilibrio (ineguaglianza delle forze) ricorre all'ordinamento giuridico. “il diritto nasce dallo scontro ostile di elementi sociali eterogenei di forze ineguali”.
LA MORALE (il costume): Contrasta con il diritto perché si fonda sull'uguaglianza. E' “la convinzione instillata da un gruppo” della validità di un comportamento che viene dunque imposto ai suoi membri (nei gruppi primitivi). Quando i gruppi si incontrano e si scontrano nasce il potere, lo stato e il diritto, mentre la morale formando un sistema di convenzioni riconosciute all'interno di un singolo gruppo evidenzia la mancanza dell'elemento conflittualistico nella formazione del complesso di regole.
IL PROGRESSO: nel rapporto tra diritto e morale si può individuare un certo movimento, tuttavia l'autore evita di affrontare il problema del progresso o dell'evoluzione della società. Infatti per lui progresso e regresso si presentano secondo modalità cicliche all'interno di ogni civiltà, che è soggetta al pericolo delle orde barbariche sia sotto forma di un pericolo esterno che interno, in quanto forze nascoste in seno alla società sempre pronte a esplodere e prendere il sopravvento.