Luigi Pedrazzi
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Luigi Pedrazzi
Politologo bolognese, intellettuale cattolico e politico.
Nato a Bologna nel 1927, Luigi Pedrazzi è una delle voci più importanti del pensiero politico cattolico di centrosinistra. Politicamente vicino alla sinistra Dc, può essere considerato a pieno titolo come il padre nobile dell'Ulivo. Docente di Filosofia nei licei bolognesi, negli anni '50 è stato tra i fondatori dell'Associazione e della Rivista Il Mulino. Insieme al liberale Nicola Matteucci e al socialista riformista Giuseppe Federico Mancini, ha gettato le basi di quella fucina intelettuale che è il Mulino, da cui è uscito, tra gli altri Romano Prodi, personalità a cui Pedrazzi è molto legato. Il ruolo più importante nella storia italiana, Pedrazzi lo ha svolto all'interno del mondo cattolico. Nel 1974, infatti, fu con Ermanno Gorrieri e Luigi Macario alla guida dei "Cattolici per il No", ovvero quei cattolici che votarono per il mantenimento del divorzio nell'ordinamento giuridico italiano. Tra gli altri, oltre a Pedrazzi, facevano parte di questo gruppo Romano Prodi, Leopoldo Elia, Raniero La Valle e Giancarla Codrignani. Contrariamente a questi ultimi due, Pedrazzi non fece seguire un impegno politico diretto alla sua scelta: La Valle e Codrignani si candidarono come Indipendenti di Sinistra con il Pci, Pedrazzi no, si tenne ben lontano dalla politica attiva preferendo quella di commentatore e analista politico. Il professore la sua parte l'aveva già fatta: nel 1956 si era candidato al consiglio comunale di Bologna con la Dc. Lo aveva voluto in lista Giuseppe Dossetti, il candidato a sindaco dello Scudo crociato che fu sconfitto dal sindaco comunista Dozza. Pedrazzi è sempre stato un dossettiano doc e ha difeso le idee del monaco di Monote Sole sia dai detrattori, sia dalle più o meno volute manipolazioni che negli anni hanno subito. Se negli anni '70 l'attività politica diretta fu rifiutata, nel 1995 Pedrazzi gettò il cuore oltre all'ostacolo. Alla nascita dell'Ulivo decise di accettare l'incarico di vicesindaco di Bologna offertogli dal sindaco Walter Vitali dei Ds. Per la prima volta un cattolico non socialcomunista ricopriva incarichi di governo a Bologna. Autore di numerosi libri è anche giornalista: già caporedattore di Bologna Sette, inserto bolognese domenicale di Avvenire, Pedrazzi negli anni'70 tenne a bettesimo un quotidiano dal nome "Il Foglio". Fondato insieme a Gorrieri era un quotidiano d'opinione politica: il primo editoriale si intitolava "PErché sosteniamo Moro". Giudicato troppo moderato provocò l'immediata riunione di redazione per protesta dei giornalisti, molti dei quali, evidentemente più a sinistra della direzione che pure aveva provocato diffidenza nella Dc. Negli anni'90, poi, è stato editorialista del Giorno e dal 2004 è editorialista per il Domani di Bologna, quotidiano bolognese. Avversario dello scontro di civiltà, è tra i sostenitori dell'abolizione del concordato tra Stato e Chiesa cattolica.