Marchetta
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Originariamente questo termine designava una sorta di 'francobollo' (marca, appunto) che veniva applicato sul libretto di lavoro degli operai per attestare l'avvenuto pagamento dei contributi previdenziali (fino all'epoca fascista). In senso traslato il termine venne usato per indicare un gettone che il cliente di un bordello ritirava alla cassa pagando in anticipo la prestazione, e che successivamente lasciava alla prostituta con la quale s'intratteneva, in modo tale da permetterle di riscuotere il compenso dovutole. Da qui in poi, il termine marchette è sempre stato riferito all'ambito della prostituzione. Al giorno d'oggi, fare marchette o essere un marchettaro designa una persona dedita alla prostituzione, ed in modo specifico è riferito alla prostituzione maschile (vedi). Nella letteratura, questo termine assume grande risalto grazie a Pier Paolo Pasolini, il quale racconta le sue esperienze omosessuali spesso vissute con minorenni che facevano Marchette a Roma, presso la Stazione Termini (fenomeno ancora esistente e documentato da un dossier redatto nel 2006 da don Alberto Poles, un sacerdote italiano impegnato nella prevenzione e recupero di tale devianza nella Capitale). Altresì, ricordiamo le lettere di Frederick Rolfe raccolte nel volume "Marchette in gondola", attraverso le quali racconta e descrive il turismo omosessuale di inizio '900 a Venezia.
Qualcuno usa erroneamente questo termine riferendosi alla pubblicità occulta che spesso viene inserita nei filmati televisivi o cinematografici, collegandolo per assonanza alla parola "marca", che indica il marchio o la firma di un prodotto (cfr. BIANCHI P. e GIANNINI S., La repubblica delle Marchette - Chi e come della pubblicità occulta, Nuovi Equilibri, 2004). In ambito giornalistico, con il termine marchetta/e si fa riferimento ad un articolo scritto per compiacere qualcuno e spesso non necessario. Nel campo televisivo, si usa il termine marchette quando un attore/attrice o personaggio comunque noto, va in televisione a raccontare fatti (spesso intimi o comunque personali) della sua vita privata solo per denaro.
