Marie-Anne de Cupis de Camargo
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Nel 1713 venne fondata la scuola di balletto dell'Opéra di Parigi, che contribuì alla veloce crescita delle capacità tecniche dei ballerini. In particolar modo c'era una progressione costante nella capacità di sollevarsi dal suolo: i ballerini iniziavano la lenta strada verso la sconfitta della forza di gravità. Lo stile di Luigi XIV e il tradizionale ballet de cour, cresciuti in contemporanea, erano fatti di movimenti maestosi e sfruttavano al massimo la grazia delle figure disposte su una superficie orizzontale; ma la tecnica evolveva in una continua ricerca di nuovi movimenti. Uno dei primi ballerini che diedero la sensazione dell'elevazione fu Jean Balon (e ancora oggi la capacità di dare la sensazione di rimanere sospesi in aria tipica dei ballerrini è detta, appunto, balon).
La ballerina Marie Anne de Cupis de Camargo divenne il simbolo di questa rivoluzione. Oggi è difficile comprendere l'eccitazione di chi assisteva a questi primi esperimenti, abituati come siamo al virtuosismo assoluto. Di fatto la Camargo non aveva una grande elevazione nei suoi movimenti, e la sua agilità non era molto vivace. Giacomo Casanova, che ebbe la fortuna di vederla danzare, descrisse una danseuse che eseguiva molti salti, ma senza una particolare elevazione. Si rattava di un inizio, nonostante tutto : il concetto di danse terre à terre veniva superato da quello di danse haute. La ballerina divenne, di fatto, il simbolo di questa nuova danza e venne spesso associata alla figura di Jean Philippe Rameau, erede di Jean Baptiste Lully. Ella aveva accorciato la gonna e scoperto le caviglie per mostrare il lavoro dei piedi. In particolare la Camargo affascinò il proprio pubblico grazie al proprio temperarmento scenico e al proprio magnetismo; di lei Voltaire disse che danzava come un uomo: l'aggressività della sua tecnica brillante, se confrontata a quella di altre ballerine, vedeva una svolta nella storia ballettistica. Di fatto fu la prima a strappare agli uomini il monopolio sulla danza.