Mario Nunes Vais
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Mario Nunes Vais (Firenze, 1856-1932) fu un fotografo amatoriale.
Vais, che era un uomo colto e raffinato, non fece mai commercio della sua attività che considerava come piacevole hobby e nell'arco di circa quaranta anni realizzò più di sessantamila fotografie.
Attento e curioso del mondo che lo circondava riuscì, attraverso le sue fotografie, a riprendere la società del suo tempo, senza limitazioni e sempre spinto da un forte senso artistico.
Egli incontrò una grande varietà di personalità che posarono per lui nella stanza a pian terreno del palazzo in via Borgognissanti o nella sua mansarda di borgo degli Albizi a Firenze.
Fu il fotografo preferito di Gabriele D'Annunzio dal 1898 al 1910 e dei maggiori poeti crepuscolari e futuristi.
Nel 1913, quando venne organizzata dalla rivista Lacerba la mostra dei pittori futuristi, Vais li seguì per tutta la giornata fotografandoli da soli o in gruppo e riprendendoli nei luoghi più caratteristici di Firenze.
Marinetti, Carrà, Papini, Boccioni, Palazzeschi e Soffici, scriveranno in quell'occasione: "Gloria al Futurismo volontà + novità + energia + simpatia vivissima per il grande Nunes Vais".
Tra i protagonisti della vita italiana da lui ritratti rimangono immortalati, solo per citare alcuni nomi, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Eugenio Montale, Thomas Mann, Giacomo Puccini, Guglielmo Marconi, Edmondo De Amicis, Paola Borboni, Vittorio De Sica.
In una lettera di Giovanni Papini indirizzata all'amico fotografo Mario Nunes Vais si legge: "Dicevano che la fotografia avrebbe ammazzato la pittura. Invece la fotografia, diventando sempre più perfetta, sta salvando la pittura dal momento che questa dev'essere sempre di più la negoziazione di quella - cioè sempre più lontana e diversa dalla cosiddetta realtà che vedono tutti".