Discussioni utente:Melo1981
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Carmelo Parrinelli è nato a Enna il 3 febbraio 1981 e vive a Valguarnera Caropepe, un paesino dell'entroterra siciliano. La sua passione per la poesia e la letteratura in genere ha radici molto profonde. Rimase affascinato dallo stile malinconico e trasportatore di un altro scrittore e poeta valguarnerese; Francesco Lanza, autore di opere apprezzate in ambito nazionale quali "I mimi siciliani" e "Il lunario siciliano" e da Dante Alighieri con la sua visione in tre parti dell'oltretomba.Dal 1990 ad oggi (fin da giovine età) ha trasformato i suoi lamenti e le sue gioie in versi. "I versi sono lo specchio maledetto dell'uomo", disse. Si definisce autore poliedrico, poichè l'avvicinamento all'arte abbraccia diversi stili e diverse culture non necessariamente letterarie. Ha pubblicato due libri di poesia: "TRA AMORE E ODIO, lo specchio maledetto dell'uomo", edizioni Il Filo (2004) e "LA MEMORIA DI QUEI GIORNI", Edizioni Progetto Cultura 2003. Inoltre ha pubblicato "NESSUNO TOCCHI IL TACCHINO", un libro a carattere comico in puro stile zelighiano con la casa editrice Michele Di Salvo e un racconto poliziesco "SOTTO GLI OCCHI DEL GATTO NERO", edito da Kastalia Multimedia.
In "La memoria di quei giorni", Parrinelli parla in nome di un passato ancora vivo nella memoria che riaffiora come un’onda anomala a ricoprire di ombra la luce del presente. La parola si fa voce dell’anima e cerca un dialogo con un tu assente (la donna amata) e con la felicità smarrita: “potrei dimenticare il dolore/anche se per pochi istanti,/ma la memoria di quei giorni è viva/come l’attimo di speranza/che or mi uccide dentro”. Ma è anche un dialogo con la memoria, la memoria delle cose passate in un confronto tenace, in un tentativo di conciliazione che chiuda il cerchio delle proprie esperienze... Nei versi di Parrinelli si avverte il contrasto tra l’uomo che fu e l’uomo nuovo che esplora lo spazio allegorico dei ricordi incantati. La forza della sua poesia è appunto il privato che esplode, che si fa canto, polemica, lamento nel profondo senso di colpa che diventa assoluto nella non coincidenza tra la realtà e l’io. Lo spazio dei suoi versi ha una dimensione atemporale perché cerca nell’immediato presente la soluzione ai dolori e alle anomalie del passato… Il tempo si identifica nel ricordo della donna amata e al tempo biologico si contrappone quello interiore, spirituale che domina ossessivamente il ripercorrimento delle stagioni e dei luoghi dell’esperienza e dell’amore. Tra realtà e immaginazione, tra esperienza e pensiero, tra fede e amore si muove il canto del poeta Parrinelli. E dall’isolamento nel quale è relegato l’uomo, affiora la tensione estrema di cercare il silenzio e di domare la velenosa dolcezza del ricordo e del dolore. I giorni scolpiti nella memoria di Carmelo Parrinelli che hanno alimentato i versi delle poesie che compongono questa raccolta sono quelli che una parte dell'autore vorrebbe dimenticare, perché come un'onda anomala ricoprono di ombra la luce del presente. Ma proprio attraverso i versi l'autore può inventare un dialogo con la memoria, la memoria delle cose passate in un confronto tenace, in un tentativo di conciliazione che chiuda il cerchio delle sue esperienze. Quelli di Parrinelli sono dunque versi tormentati, pieni di inquietudine eppure sostenuti da un vigore che consente di domare la velenosa dolcezza del ricordo e del dolore della perdita. Sostiene questo cammino una religiosità sofferta e una continua ricerca di Dio, come salvezza interiore.
La poesia di Carmelo Parrinelli non può sottrarsi alla crudele musa ispiratrice dell'amore preso nella sua accezione più intima e passionale. Un crocevia di sensazioni ed emozioni indefinibili che il poeta prova a catturare e a descrivere in un verso secco e diretto che non si nasconde dietro le sinuose pieghe di una lirica ermetica. La forza dei sentimenti prende quindi il sopravvento scuotendo con la sua forza devastante l'animo di chi scrive ma anche di chi legge e si trova catapultato in un mondo misterioso quanto appassionate. Inutile, quindi, cercare scorciatoie o facili inganni che permettano di abbandonare il proprio destino e immergersi in una realtà nuova scevra di sofferenze e di speranze infrante. L'illusione, la precarietà dei giorni è sempre dietro l'angolo e scordarsi di loro significherebbe soltanto abbandonare la nostra umanità.
Poesie maledette, frasi buttate giù d'impeto tra rabbia e amore, poiché sei la mia/ musa indefinibile..
(da"Intro").
In un tale contesto l'autore è solo di fronte alla sua nostalgia e il ricordo si impadronisce di ogni spazio lirico residuo. L'unico modo per difendersi è affrontare la provvisorietà del sentimento, l'illusione del bacio mortale dato dalla passione. Tutto questo colora i versi rendendoli momento di riflessione ma al tempo stesso di reazione e guerra aperta contro la solitudine e il distacco dalla vita. Se, infatti,l'uomo per sua natura è passeggero solitario di questa strana esistenza, al tempo stesso non può arrendersi ad essere dimenticato e lasciato in un angolo quando ancora può parlare, lottare, vivere. Questo è l'inferno sulla terra, ingerenza precisa del male, storpia solitudine tra l'aria e/ la fonte.
Questo è il calice divino, ne acquisto i poteri e subito rinasco..
(da "Questo è…").
Sul piano stilistico il riferimento ai classici è deciso e incontrovertibile, anche se l'autore procede con successo nel difficile tentativo di riattualizzazione del verso. Le immagini descritte, infatti, pur non perdendo la propria forza evocativa carpiscono il senso e il nesso con una realtà diversa, contemporanea e per questo più convulsa e complessa.
Ti ho trovata Nel chiarore della notte e all'alba dei sensi, da uno sguardo furtivo in un senso di persi occhi e nel vuoto più innaturale…
(da "Cosa mi hai fatto").
Concludendo un lavoro poetico interessante e ricco di suggestioni che mostra come sia possibile parlare ancora oggi di amore pur senza perdere il contatto con una realtà diversa e convulsa come quella attuale.
Dal sito Ufficiale dell'autore: www.carmeloparrinelli.it