Mongoloide
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Alla tipologia umana mongoloide, pur con le sue variabilità, afferisce la quasi totalità della popolazione asiatica orientale e amerinda precolombiana. Prende il nome dal popolo dei mongoli, spesso in passato considerati i rappresentanti più genuini di questa morfologia.
Indice |
[modifica] Morfologia
Le caratteristiche principali della tipologia mongoloide sono:
- grande dimensione del cranio e del viso;
- appiattimento del viso, delle ossa nasali e del dorso del naso;
- le arcate sopracciliari sono poco o per nulla marcate;
- i bulbi oculari sono ravvicinati fra loro e di dimensioni inferiori a quelle degli europoidi;
- l'apertura degli occhi è ridotta ad una fessura e spesso manifesta la cosiddetta plica epicantica (o plica mongolica);
- il margine inferiore delle orbite sporge in avanti, le ossa degli zigomi sono proiettate in avanti (zigomi alti');
- il naso è generalmente basso e piatto, sebbene siano a volte presenti anche nasi aquilini;
- spesso gli incisivi sono a forma di pala (60%-90% negli orientali settentrionali);
- scarsa (o nessuna) pelosità sul viso e sul corpo;
- capelli neri e spessi, la calvizie è rara e l'incanutimento avviene in età avanzata o anche non avviene;
- la pigmentazione della pelle e degli occhi può essere molto variabile, sebbene nel complesso prevalgano i toni scuri.
[modifica] Origine
È stato suggerito che i mongoloidi siano orginari della Cina settentrionale o più probabilmente da una regione della Siberia e che la loro particolare morfologia si sia sviluppata come adattemento ai climi molto freddi. Secondo Alekseev, il massimo sviluppo delle caratteristiche mongoloidi si è avuto nella Siberia centrale e meridionale. Nel paleolitico, morfologie chiaramente mongoloidi pare non si trovino prima del 20.000 a.C. (ad esempio l'Uomo di Minatogawa in Giappone), e si diffondono nel continente eurasiatico probabilmente non prima del 10.000 a.C.
[modifica] Distribuzione geografica
[modifica] Bibliografia
- R.Parenti, "Lezioni di Antropologia Fisica", Libreria Scientifica Pellegrini, 1973
- L.Cavalli Sforza, Storia e geografia dei geni umani, Adelphi, 2000