Muro di Gorizia
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Il "Muro" di Gorizia è in realtà una recinzione, un muretto di alcuni centimetri sormontato da una ringhiera collocata lungo la frontiera italo-slovena all'interno della città di Gorizia.
Fu costruito nel 1947, e nel 2004 a seguito dell'ingresso della Slovenia nell'Unione Europea ne è stata smantellata la parte che divideva il piazzale della Transalpina.
Il muro separa la parte di Gorizia rimasta italiana dai quartieri periferici e dalla Stazione ferroviaria della linea Transalpina, che furono annessi alla Jugoslavia.
La città di Nova Gorica (Nuova Gorizia) sorse successivamente, con l'intenzione di contrapporre simbolicamente i progressi del mondo socialista a quello capitalista.
Il simbolo della separazione tra le "due Gorizie" era la piazza della Transalpina, dove sorge l'antica stazione ferroviaria della città.
Essa per decenni si presentò letteralmente divisa tra i due stati dal "muro", lasciando la stazione sul lato sloveno. Oggi l'intera piazza è stata ristrutturata in modo da formare un piazzale unico, tagliato in due dal confine di stato ma senza la separazione fisica dei due lati tramite una barriera fisica. Attualmente, nonostante la presenza slovena nell'Unione Europea, è ammessa la libera circolazione solamente all'interno della Piazza della Transalpina; per poter accedere al territorio sloveno o a quello italiano senza rischiare l'accusa di immigrazione clandestina è ancora necessario esibire i documenti ai valichi di frontiera, dove sono presenti e tutt'ora attivi i presidi della "policja" slovena e della "pubblica sicurezza" italiana. Questo per evitare che clandestini arrivati in slovenia dai paesi extra-europei (in quanto purtroppo i controlli alle frontiere nei paesi dell'est sono ancora superficiali) passino illegalmente nell'Europa occidentale.
[modifica] Curiosità
- La piazza della Transalpina prende il suo nome dalla linea ferroviaria su cui si trova lo scalo quivi presente. Questo tratto venne inaugurato dall'arciduca Francesco Ferdinando d’Austria nel 1906 e collega Trieste con Jesenice per poi addentrarsi nell'Europa centrale.
- Nella memoria dei goriziani l'oggetto che più ricorda gli anni di separazione è la stella rossa che fu collocata sul frontone del palazzo della stazione, accompagnato dalla scritta in sloveno "Mi gradimo socializem" (Noi costruiamo il socialismo). A seguito dell'Indipendeza slovena, venne prima addobbata come una stella cometa in occasione del Natale, successivamente venne rimossa ed oggi è conservata all'interno della stazione.
