Museo Francesco Borgogna di Vercelli
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Il Museo Francesco Borgogna è un sito museale situato in un elegante palazzo neoclassico in via Borgogna, a Vercelli.
La Fondazione che ancor oggi gestisce l’istituzione museale venne istituita nel 1907, per legato testamentario di Antonio Borgogna, esponente di primo piano della borghesia illuminata in Vercelli nella seconda metà dell’Ottocento. Si compiva così in quella data , a circa un anno dalla morte di Antonio Borgogna, il progetto da lui concepito di trasformare la sua casa e la sua collezione privata in museo da lasciare alla città di Vercelli e da dedicare alla memoria del padre Francesco.
[modifica] La storia
Nel momento della sua istituzione il museo poteva già contare sulla attuale prestigiosa sede e sulle straordinarie raccolte di pittura, scultura, grafica ed arte decorativa messe assieme in più di trent’anni, per un totale di oltre 2000 oggetti.
La passione collezionistica del Borgogna negli anni ’90 si era indirizzata in modo particolare verso la pittura antica: si consolidò in quegli anni il fondo di dipinti del Rinascimento e del Barocco italiano, nonché delle scuole fiamminghe ed olandesi che costituiscono la parte più notevole delle opere in esposizione nel museo.
Il museo conobbe successivi ampliamenti degli spazi espositivi, fino ad arrivare agli attuali circa 3000 metri quadri, disposti sul piano terra e sugli altri due piani di Palazzo Borgogna. Per iniziativa di Vittorio Viale - grande esperto di storia dell’arte ed animatore della politica dei musei civici in Piemonte - nel 1933 il museo acquisì i dipinti di proprietà dell’Istituto delle Belle Arti, concernenti la pittura piemontese (e vercellese in particolare) del XV e del XVI secolo.
Per tutti gli anni successivi le collezioni del museo si ampliarono costantemente, grazie ad acquisti, donazioni e depositi.
[modifica] La collezione di pittura
Senza scordare il rilievo delle altre collezioni (in particolare quella di arti decorative che occupa parte del secondo piano con pezzi di notevolissimo interesse), la raccolta dei dipinti qualifica il Museo Borgogna come la seconda pinacoteca del Piemonte. L’allestimento della collezione segue l’ordine cronologico e per scuole artistiche, già proposto dal Viale nel 1934.
Elenchiamo qui di seguito le diverse sezioni del percorso museale, assieme ad alcune notevoli opere esposte.
- Pittura piemontese del XV e XVI secolo
- Balzarino ed Aimo Volpi, San Michele arcangelo e San Francesco;
- Gerolamo Giovenone, Adorazione del Bambino;
- Gaudenzio Ferrari, Deposizione dalla Croce;
- Defendente Ferrari, Polittico di Bianzè.
- Pittura italiana del XVI secolo
- Bernardino Luini, Madonna col Bambino e San Giovannino;
- Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Sacra Famiglia con angelo e san Giovannino (unica testimonianza in Vercelli del pittore che vi nacque nel 1477);
- Palma il Vecchio (attribuito a), Sacra conversazione;
- Tiziano Vecellio, Deposizione, (copia autografa di quella al Louvre).
- Pittura italiana del XVII e XVIII secolo
- Orazio Gentileschi, Sacra Famiglia;
- Ludovico Carracci, Bacco e Arianna;
- Carlo Maratta, Gesù Bambino adorato dai cherubini;
- Angelica Kauffman, Ritratto di Domenica Volpato.
- Pittura italiana del XVII e XVIII secolo
- Gerolamo Induno, L'antiquario;
- Antonio Ambrogio Alciati, Dama in nero;
- Giovanni Battista Quadrone, Il pittore e la modella - In cerca del soggetto;
- Sallustio Fornara, L'asino e l'asinaio Jbrahim;
- Angelo Morbelli, La monda del riso (Per Ottanta Centesimi).
- Pittura fiamminga
- Jan Brueghel II e Hendrick Van Balen (maniera di), Riposo durante la fuga in Egitto;
- David Teniers il Giovane, Le tentazioni di sant'Antonio eremita;
- Hendrick Van Balen, Riposo durante la fuga in Egitto.
- Pittura olandese
- Ambrosius Bosschaert, Fiori in un bicchiere.
- Jan Steen, Scena Galante.
- Pittura tedesca
- Hans Baldung Grien, La carità