Onda luminosa
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Le onde luminose, che costituiscono la luce sono di natura elettromagnetica: si tratta cioè della vibrazione di un campo elettrico E e di un campo magnetico B che si propaga a velocità finita. Questa propagazione, a differenza per esempio delle onde sonore, può avvenire anche nel vuoto. La velocità di propagazione nel vuoto è la stessa per tutte le perturbazioni elettromagnetiche, indipendentemente dalla loro frequenza, ed è la massima raggiungibile in natura, viene indicata con la lettera c e vale circa .
Viene chiamata luce quella porzione dello spettro delle onde elettromagnetiche la cui frequenza è compresa fra e
: in questo intervallo esse sono visibili all'occhio umano con diverse sensazioni di colore, andando dal rosso per le frequenze minori, al violetto per quelle dell'estremo maggiore.
A frequenze ancora superiori le onde elettromagnetiche non sono visibili all'occhio umano e sono chiamate ultraviolette. Lo stesso avviene per le radiazioni infrarosse, di frequenza inferiore a quelle visibili.
Il principio di sovrapposizione per le onde luminose di diversa lunghezza d'onda corrisponde, nella sensazione visiva, alla combinazione di diversi colori. Nel Sistema Internazionale la candela (cd) misura l'intensità luminosa di una sorgente che emette radiazione monocromatica di frequenza (λ = 555nm, cioè luce di colore verde) la cui intensità energetica in una data direzione è di
, in pratica corrisponde all'emissione da parte di una sorgente puntiforme di 0,0184 Watt su tutto l'angolo solido (4π steradianti).