Ouverture della Semiramide
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Semiramide,ultima opera di Rossini scritta in Italia,venne rappresentata il 3 febbraio 1823 al Teatro La Fenice di Venezia e riscosse immediatamente un grande successo. Tra le peculiarità di quest’opera vi sono le dimensioni dell’ouverture, più lunga di circa un terzo rispetto alle sinfonie delle altre opere di Rossini. Nonostante ciò questa ouverture è strutturata secondo lo “standard” compositivo della maggioranza delle sinfonie del compositore: un’introduzione,un primo tema,un secondo tema,il “crescendo”,la ripresa dei temi e una coda di dimensioni variabili.
[modifica] La struttura
Analizzando l’ouverture della ”Semiramide” si possono individuare:
a) un’introduzione veloce (Allegro Vivace Re+) caratterizzata da un ritmo incalzante e da brevissimi incisi melodici che si susseguono partendo da un pp per poi concludere con i 3 accordi (Tonica,Dominante,Tonica in 1° rivolto) in ff. Si può quindi parlare di un inizio non marcato,insolito,se si prendono come modello per l’inizio della sinfonia "Il Matrimonio Segreto” di D. Cimarosa oppure “Il Flauto Magico” di W.A. Mozart.
b) un primo tema (Andantino Re+):un corale semplice suonato dai corni e seguito da un’improvvisa esplosione orchestrale (in maggiore).L’episodio, che si colloca tra due sezioni cantabili e che quindi assume una strana valenza,è inaspettato e risulta come “minaccioso”:la situazione emotiva è quindi portata al massimo. Questo tipo d’episodio è chiamato da Adorno “categoria dell’interruzione”. Segue la ripetizione del corale, stavolta in veste di corale figurato in cui i corni e gli oboi suonano il tema e i violini eseguono l’accompagnamento in pizzicato. Si ripresenta la “categoria dell’interruzione” (questa volta in minore) e la ripetizione del corale figurato. Segue una brevissima ripresa dell’introduzione a) che termina infine su tre accordi (Dominante, Dominante al primo rivolto, 7a di dominante in secondo rivolto). C’è un’evidente somiglianza tra la sezione b) di questa ouverture e la prima parte del preludio del “Moïse”(1827): la presenza del corale nella tonalità di Re maggiore. Nel corale della “Semiramide” suonano i corni mentre nel “Moïse” il tema è affidato agli archi.
c) un secondo tema: l’ultimo accordo (la settima di dominante) della sezione b) “spiana la strada “ al secondo tema; il tempo cambia(da 6/8 a 4/4) e così il metronomo (da Andantino a Allegro). Il secondo tema è affidato ai violini e il suo carattere crea un netto contrasto con il tema precedente.
d) un terzo tema: terminata la sezione c) “attacca” il terzo tema in La+ suonato da clarinetti, oboi e flauti; l’accompagnamento è affidato agli archi. Ricorda una marcetta per l’accompagnamento, staccato e sempre uguale (ogni quarto viene marcato).
e) il crescendo: prende le mosse alla fine del terzo tema ed è caratterizzato da un inciso ripetitivo suonato dai violini a cui si aggiungono progressivamente gli altri archi, i timpani e i piatti. Finito il crescendo c’e’ un piccolo ponte suonato solo dai violini che serve ad introdurre la ripresa dei temi ascoltati in precedenza.
f) la ripresa dei temi: il secondo tema c) è ripetuto con una variazione armonica sul finale (la prima volta il tema terminava sull’unisono di Mi,adesso il tema termina sull’unisono di La); dopodiché viene ripresentato il terzo tema d), stavolta nella tonalità di Re+ (la prima volta lo ascoltavamo in La+) seguito dal crescendo (sempre in Re+) e da una coda di piccole dimensioni (8 battute) che conferma la tonalità di Re+ e conclude la sinfonia sull’unisono di re.
[modifica] Analisi di Wagner
Richard Wagner, cercando di tracciare i tratti generali dell’ouverture, scrive: “…il suo (dell’ouverture) compito supremo consisterebbe dunque nel ridare coi mezzi della musica indipendente l’idea caratteristica del dramma e nel portarla a una conclusione che faccia presagire la soluzione del quesito proposto dall’azione scenica. Per far ciò il musicista procederà molto bene se tesserà nei motivi caratteristici della sua ouverture certi ritmi o melismi che diventeranno importanti nell’azione drammatica stessa; questa importanza dovrebbe però consistere nel non essere disseminati a caso, ma nell’intervenire decisamente e, in certo qual modo, conferire un’impronta individuale all’ouverture orientando le azioni umane su un terreno specifico[…] Questi motivi dell’opera già introdotti nell’ouverture, se usati al punto giusto,servono da punti di contatto fra il movimento drammatico e quello musicale e […] come introduzione atta a creare una determinata atmosfera.” (da Ricordi, Battaglie,Visioni, Richard Wagner cap.”Dell’ouverture” pag. 159).
La sinfonia della “Semiramide”, sulla base di ciò che Wagner afferma, è strettamente legata a tutto il resto dell’opera sia drammaticamente che musicalmente; i temi in essa ascoltati sono infatti ripresi nel corso dell’opera in precisi contesti.
Il primo tema (il corale) lo riascoltiamo due volte in tonalità di Mib+ nel finale del 1° atto: una prima volta come introduzione strumentale (6 battute) al recitativo di Semiramide, in cui la regina esorta Arsace, Idreno, Oroe e Assur a giurarle obbedienza (“Giuri ognuno a’ sommi dei…”); la seconda volta le note del corale vengono cantate da Arsace, Idreno, Oroe e Assur nella scena in cui questi personaggi giurano ai Numi di obbedire a Semiramide (“Giuro ai Numi, a te, Regina…"). La presenza del corale è giustificata dal fatto che nel finale del 1° atto l’atmosfera generale rimanda alla sfera della sacralità e del sublime: il vestibolo del mausoleo di Nino e quindi l’ambientazione, il coro dei sacerdoti (Do+), la cadenza plagale(I°-IV - I°), la richiesta del giuramento da parte della Regina, il solenne giuramento pronunciato dagli altri personaggi (Mib+), la frequente ripetizione della parola “Numi” e l’apparizione dell’ombra di Nino. Un indizio nascosto della tinta sacra che caratterizza il finale primo risiede anche nei rapporti armonici di terza tra i vari episodi: coro dei sacerdoti in Do+, corale in Mib+ e l’Allegro in Sol+. Secondo lo studioso G.Pestelli l’affinità di terza è un espediente molto usato, soprattutto nell’Ottocento,per rappresentare il sublime in musica.
Il secondo tema (Allegro) si ripresenta all’inizio del finale del 2° atto preceduto da 16 battute di tremolo d'archi dove il basso scende da re a mi.Stavolta il tema è suonato nel tempo di ¾ e quindi presenta un gruppo di 4 sedicesimi in meno rispetto a come lo ascoltiamo nella sinfonia. Dopo 17 battute di tema suonato dagli archi tornano 8 battute di tremolo in moto contrario con il disegno discendente dei violini che simboleggia la discesa dei Magi armati nel mausoleo di Nino. Il tema adesso accompagna il coro dei Magi “Un traditor, con empio ardir…”, coro che ha la funzione di monito (compare infatti la parola “minaccia”); la situazione è tesa e il tema, con il suo carattere”pungente” (sedicesimi staccati ribattuti), sostiene il coro. Il primo dialogo tra Arsace e Semiramide nel primo atto e il successivo duetto sono intermezzati dal crescendo e,coda del terzo tema.
Nel finale secondo (poco prima della fine) notiamo le scale ascendenti che compaiono nella coda dell’ouverture ma hanno in questo caso una diversa funzione: se nell’ouverture le scale ascendenti accennano al sipario che sta per alzarsi,nel finale secondo rappresentano invece la catarsi,la purificazione: l’assassinio di Nino è stato vendicato,il volere dell’oracolo è stato rispettato e adesso l’Assiria ha un nuovo re.
Prendendo in esame un altro passo di Richard Wagner in cui egli, parlando della forma perfetta di un'ouverture, afferma: ”…bisognava dunque fondere le caratteristiche isolate in modo da formare un unico pezzo ininterrotto il cui movimento fosse sorretto dai contrasti fra quei diversi motivi caratteristici”, possiamo concludere che la sinfonia della “Semiramide” è molto unitaria dal punto di vista strutturale e riesce a rendere,come dice Wagner a proposito della sinfonia del Don Giovanni,il “concetto direttivo del dramma”.