Pantografo
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Si definisce pantografo quell'organo che permette, sui veicoli ferroviari, la captazione dell'energia elettrica da una linea aerea soprastante allo scopo di alimentarne le apparecchiature come i motori, il riscaldamento elettrico, il condizionamento e tutti gli eventuali dispositivi ausiliari di bordo.
Viene utilizzato principalmente dalle locomotive ma trova impiego anche negli apparecchi mobili di preriscaldamento e precondizionamento dei vagoni viaggiatori e in alcune ferrovie estere anche per le attrezzature di alcune vetture ristorante.
E' composto da un parallelogramma a bracci snodabili che nel vertice superiore sorregge un pattino denominato Strisciante realizzato con materiali resistenti agli agenti atmosferici e con ottimale conducibilità elettrica.
Viene montato sul tetto dei veicoli ferroviari su un telaio isolato e collegato, mediante cavo ad alto isolamento, a dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni accidentali e quindi ai circuiti di utilizzazione di bordo.
Nei mezzi di trazione ferroviaria i pantografi, in genere, vengono montati a coppie; tale ridondanza ha lo scopo di evitare che in caso di guasto di un pantografo venga immobilizzata la locomotiva, essendo sufficiente escludere quello guasto dal circuito ad alta tensione.
Nel corso degli anni sono esistiti diversi i tipi di pantografi sempre piu' perfezionati ed affidabili. Si parte dagli anni '30 con i pantografi di tipo 32 passando negli anni ai pantografi di tipo 42 e 52 (presenti su tutte le locomotive delle Ferrovie dello Stato ) 52AV , ATR90 (presente sulle E.402B e ETR 500 monotensione) ed ATR95 questi ultimi utilizzati sui recenti elettrotreni ETR 500 per l'alta velocità.
Prendono il nome di "pantografi" anche i dispositivi di captazione monobraccio, come il tipo Faiveley, poco diffuso in Italia ma di largo uso in molte altre amministrazioni ferroviarie.