Paolo Fabbri
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Paolo Fabbri (Conselice, 27 luglio 1889 - Gaggio Montano, 14 febbraio 1945) fu sindacalista, antifascista e comandante partigiano.
Primo di dieci figli, si iscrisse giovanissimo al PSI. Da umile organizzatore di braccianti, divenne dirigente di organizzazioni operaie e quindi una delle figure più nobili del socialismo italiano e della Resistenza. Fu chiamato alle armi e inviato al fronte nella prima guerra mondiale. Il suo impegno politico lo portò a diversi incarichi, sia sindacali che all'interno del partito; fu inoltre consigliere comunale nel paese natale di Conselice in provincia di Ravenna, nonché nel 1920 consigliere provinciale di Bologna.
Confinato dalle autorità fasciste a Lipari nel 1929 aiutò Emilio Lussu, Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti nella leggendaria fuga dal confino, sacrificando sè stesso per coprire i compagni e ricevendone un'ulteriore pena di tre anni per complicità in evasione.
Scarcerato, più volte perseguitato dalla polizia fascista, continuò la sua attività di fervente antifascista. Entrato nella Resistenza, alla fine del 1944 fu inviato al sud, per prendere contatto con i dirigenti del PSIUP, il neocostituito governo dell'Italia liberata e il comando alleato, al fine di organizzare la strategia per la liberazione nazionale.
Morirà nel 1945 sull'Appennino tosco-emiliano insieme al tenente colonnello Mario Guermani, entrambi fucilati dai nazisti nel tentativo di riattraversare le linee.
Nel 1946 fu conferita alla sua memoria la medaglia d'oro.
[modifica] Curiosità
Intitolate a suo nome vi sono strade di Bologna, Molinella e Gaggio Montano (provincia di Bologna).
A Bologna, al civico N.43 di via Paolo Fabbri dimorò il cantautore Francesco Guccini, che intitolò un suo album, uscito nel 1976, Via Paolo Fabbri 43.
[modifica] Bibliografia
- A.Albertazzi, L.Arbizzani, N.S.Onofri (a cura di), Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", Bologna, 1985-2003
- G.Fiori, Il cavaliere dei rossomori, G.Einaudi Editore, 1985
- C.Rosselli, Fuga in quattro tempi, ora in Scritti politici e autobiografici, 1944