Pianet
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[modifica] Introduzione
Tra gli anni '50 e gli anni '70 la compagnia Hohner di Trossingen, West Germany, costruì una serie di pianoforti elettromeccanici denominati Pianet. L'inventore dei primi modelli fu Ernst Zacharias, che basò il meccanismo su un progetto di Lloyd Loar degli anni '20. Furono 6 i modelli progettati e venne prodotto un ibrido chiamato Clavinet-Pianet Duo.
[modifica] Meccanica
Il suono dello strumento e' generato da un fila di ance metalliche pizzicate da blocchetti rettangolari appiccicosi; questi ultimi erano di gommapiuma impregnata di adesivo nei primi modelli (un composto chimico brevettato dalla ditta stessa) e di silicone compatto funzionante a ventosa negli ultimi. I blocchetti sono attaccati a bacchette di metallo connesse con i tasti. Premendo un tasto il blocchetto si stacca dall'ancia su cui riposava, provocando una tensione che la fa vibrare. Dei pick-up elettrostatici montati direttamente sotto le ance trasmettono il suono ad un amplificatore.
[modifica] Modelli
Durante il periodo della sua produzione il Pianet veniva offerto in diversi modelli. I primi furono il Pianet C e il Pianet N, costruiti con gambe e custodia di legno. In un secondo momento fu introdotto il Pianet L con gambe di metallo. Il modello C non aveva controlli addizionali, mentre quello N era equipaggiato con un circuito tremolo azionato da un interruttore montato vicino alla tastiera. Rapidamente il Pianet divenne noto attraverso i gruppi di musica popolare degli anni '60, cosi' che la Hohner fu portata a produrre il modello Combo, progettato per le performance dal vivo. Questo modello non aveva gambe, essendo ideato per posarsi sopra ad un organo o ad un piano acustico. Negli anni '70 la Hohner produsse i modelli finali, M e T. Le novità erano il passaggio da blocchetti di gommapiuma e pick-up elettrostatici a blocchetti di silicone e pick-up elettromagnetici passivi. Il modello M era progettato per uso casalingo ed era costruito con custodia di legno, altoparlanti interni e circuito phaser. Il modello T, il più comunemente reperibile nell'odierno mercato dell'usato, era ancora una volta costruito per il musicista itinerante. Non aveva gambe e, a differenza dei primi modelli, era rivestito di vinile nero. La produzione terminò nei primi anni '80. Le ultime modifiche nella progettazione dello strumento erano dovute alla disintegrazione col passare del tempo degli originali blocchetti in gommapiuma; quelli di silicone erano molto più durevoli. Comunque questo nuovo progetto produceva un suono fondamentalmente diverso, più dolce rispetto ai modelli precedenti. Anche se popolare tra gli amatori e i semi-professionisti in quanto economico e facilmente trasportabile, il nuovo Pianet non ebbe mai un impatto significativo tra i maggiori artisti. I primi modelli furono usati in diverse famose registrazioni tra gli anni '60 e '70, tra cui She's not there degli Zombies, Louie Louie dei Kingsmen, I am the Walrus dei Beatles e Joy to the world dei Three dog night. Oggi il Pianet sta vivendo una rinascita dovuta alla popolarità delle sonorità del passato e la presenza sul mercato di nuovi gommini, capaci di riportare in vita i vecchi modelli e persino migliorare le qualità timbriche degli ultimi.