Piano dei conti
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Il piano dei conti, utilizzato nella contabilità, è costituito da una "tabella" contenente tutti i conti utilizzati da un'azienda (o da un privato avente obbligo di utilizzo del libro giornale) per redigere la partita doppia.
Il piano dei conti varia in base alla forma giuridica dell'azienda, all'attività da essa svolta e alle sue dimensioni. Il compito generale del piano dei conti è quello di ottenere informazioni analItiche (attraverso i sottoconti) e, al tempo stesso, riassuntive (tramite i conti di mastro).
Un buon piano dei conti deve essere composto dal quadro dei conti e dalle note esplicative.
[modifica] Quadro dei conti
Il quadro dei conti è costituito da un raggruppamento che può essere considerato il conto primario, dai conti che suddividono il raggruppamento stesso (sottoconti) e dalla voce di bilancio in cui deve essere inserito. A ciascun sottoconto deve essere assegnato un codice (solitamente numerico) per facilitarne l'individuazione; questo codice è suddiviso in due parti suddivise da un punto: la prima parte indica il raggruppamento e la seconda il conto interessato.
[modifica] Note esplicative
Le note esplicative servono per chiarire il funzionamento dei sottoconti e il significato dei valori che accolgono. Esse dovrebbero contenere il codice e la denominazione del sottoconto, il raggruppamento a cui appartiene, il suo contenuto, il suo funzionamento (le voci da inserire in dare e quelle da inserire in avere nei conti di mastro e nella partita doppia) ed eventuali note.
ps: una visione più realistica e meno economica prevede che il piano dei conti sia la dislocazione che in antichità veniva tenuta in serbo nei castelli ai conti. Difatti è risaputo come il primo piano fosse riservato al re e alle sue concubine mentre il secondo piano era per il principe e la regina. Veniva infine il piano dei conti.